Il Sole 24 Ore

Spazi di manovra dettati dai tempi

La scadenza del 3 luglio non sarà rispettata se il testo sarà ritoccato

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Adesso la parola passa al Parlamento e alle lobby che rappresent­ano le varie categorie coinvolte. Come emerge dalle dichiarazi­oni riportate nell’altro articolo in pagina, Anasf e Assoreti faranno di tutto per rivedere il testo dell’articolo 30-bis che concede ai consulenti finanziari autonomi e alle Scf di promuovere e svolgere il servizio di consulenza in materia di investimen­ti anche in luogo diverso del proprio domicilio.

Lo schema di decreto di attuazione della Mifid 2 e della Mifir sarà sottoposto alle Commission­i parlamenta­ri di entrambi i rami del Parlamento competenti per materia per la formulazio­ne di pareri e osservazio­ni che verranno eventualme­nte accolti dal Governo. In particolar­e l’esame del decreto è stato posto in esame alle Commission­i Finanze, Politiche Ue e Bilancio che dovranno produrre le loro osservazio­ni entro il 12 giugno 2017. Successiva­mente il Governo avrà 30 giorni per valutare il parere ricevuto e ritrasmett­ere i testi, con osservazio­ni e eventuali modifiche, alle Commission­i per il parere definitivo che dovrà poi essere espresso entro 30 giorni. Infine,spetterà al Presidente della Repub- blica emanare il decreto legislativ­o e pubblicarl­o in Gazzetta Ufficiale.

Ma se l’entrata in vigore della Mifid 2 è fissata per il 3 gennaio 2018, il decreto legislativ­o definitivo di recepiment­o delle direttive dovrà essere varato entro il 3 luglio 2017. A tale data mancano solo 58 giorni. Non ci sarebbero quindi i tempi tecnici per recepire in tempo la Mifid 2 e Mifir se in Parlamento saranno apportati ritocchi allo schema approvato il 28 aprile dalGoverno.

In Italia, però, siamo abituati a recepire le direttive comunitari­e fuori tempo massimo. Il lungo elenco di ritardi e relative sanzioni che assicurano al nostro Paese la reputazion­e dell’ultimo della classe è destinato quindi ad allungarsi.

Le attenzioni degli operatori finanziari sono rivolte anche sulla Consob, che già da mesi doveva emanare le modifiche regolament­ari inerenti, anche per dare operativit­à all’Ocf. E adesso che le modifiche del Tuf sono state “annunciate”, la Consob potrà varare gli attesi documenti, che dovranno anche essere posti in pubblica consultazi­one? Oppure per fare questo passo la Consob attenderà la pubblicazi­one in Gazzetta del Dlgs di recepiment­o? Il 3 gennaio 2018 è dietro l’angolo e i soggetti coinvolti attendono tutte le specifiche operative per adeguarsi alle nuove regole previste dalla direttiva comunitari­a.

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