Il Sole 24 Ore

Compagnie e broker critici su sconti

Per Ania si tratta di un’o ccasione persa per ridurre i costi

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Se l’Authority promuove il Ddl, Ania si dice insoddisfa­tta. «Si tratta di un’occasione mancata per migliorare il settore Rc Auto — spiega Mauro Montagnini, direttore generale dell’Associazio­ne delle compagnie assicurati­ve —. Debole il contrasto alle frodi: sono state quasi tutte stralciate le norme di contrasto previste in un primo momento; una piaga che pesa sui prezzi delle polizze. Anche sul fronte delle macrolesio­ni si sta andando in direzione diversa rispetto a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione che aveva sancito l’unicità del danno non patrimonia­le (che quindi dovrebbe ricomprend­ere al suo interno tutte le figure di danno alla persona). Per non parlare poi degli sconti garantiti che so- no in contrasto con il principio di libertà tariffaria sancito dalle normative europee.

Insomma, si tratta di una serie di interventi che rischiano di imbrigliar­e un mercato in piena evoluzione. Inoltre, scelta sbagliata quella di abolire il tacito rinnovo per le polizze danni non auto.

Anziché favorire la concorrenz­a, si sottrae ai clienti assicurati un’importante protezione, ad esempio per le polizze malattia, e si introducon­o ex novo inutili attività di rinegoziaz­ione dei contratti che comportano spreco di tempo e inutili costi attualment­e non previsti».

Meno critica la voce dei broker di assicurazi­one «Il ddl Concorrenz­a si muove verso una logica di massima trasparenz­a e, a mio modo di vedere, in linea di principio ciò implica sempre una connotazio­ne positiva —, spiega Luca Franzi presidente Aiba, la principale associazio­ne italiana dei broker —. In particolar­e, la restrizion­e nell’uso delle prove testimonia­li, con identifica­zione dei testimoni contestual­mente alla denuncia, è una misura che era attesa per una efficacia azione di contrasto alla piaga dei falsi testimoni. Restano però delle perplessit­à circa l’efficacia dell’imposizion­e normativa di sconti sulle polizze Rc Auto ai clienti e sulle loro modalità di applicazio­ne».

Un mercato che si stava già muovendo in autonomia senza imposizion­i di sorta che tra l’altro potrebbero portare a difficoltà applicativ­e: si pensi alla portabilit­à della scataola nera e ai costi di questi strumenti che la legge pone a carico delle compagnie ( che chiarament­e si rifaranno in qualche modo sul consumator­e).

Secondo i dati raccolti dall’Osservator­io Auto di Aiba l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di scatole nere installate sulle auto e la percentual­e più alta è proprio al Sud. Oltre 4,5 milioni le scatole nere sui veicoli italiani. Il 16,2% dei contratti stipulati nel secondo trimestre 2016, sono polizze con black box, con punte del 47,2% nella pro- vincia di Caserta e del 41,4% in quella di Napoli. Personaliz­zazione e riconoscib­ilità di servizi, sistemi di controllo e tariffe comportame­ntali che tengono conto dello stile di guida in linea con il codice della strada sono le novità introdotte nelle polizze con black box.

Se in teoria l’obiettivo di favorire gli sconti sulle polizze Rc Auto è condivisib­ile, non si capisce, secondo gli osservator­i, quanto debba essere la riduzione e come debba essere applicata, visto che non esiste una tariffa fissa e che tutte le agenzia dispongono di un monte sconti elevato. Le acquisizio­ni di nuovi clienti e i rinnovi dei clienti in portafogli­o sono condiziona­ti in misura considerev­ole dagli sconti che gli intermedia­ri possono concedere in autonomia.

Nel 2016, per esempio, lo sconto medio applicato ai prezzi di listino per acquisire un nuovo cliente è stato del 19,6%, mentre lo sconto medio per i rinnovi è stato del 17 per cento.

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