Il Sole 24 Ore

La banca che piace alle banche

- Alessandro Plateroti

Dopo la Cina, il Qatar: se c’è una banca che in Europa non ha problemi di capitale e che può vantare la fiducia dei più potenti investitor­i del mondo - a cominciare da arabi e cinesi - quella è certamente Deutsche Bank. Nessun concorrent­e europeo, nemmeno quelli inglesi, sembra ormai poter competere con il colosso bancario tedesco sullo scacchiere finanziari­o mondiale, sia come ruolo sui mercati sia come polo di attrazione per i grandi investitor­i strategici. Non che sia immune dai rischi o estranea alle crisi, ma vuoi per il suo passaporto vuoi per il suo ruolo-chiave nella Corporate Deutschlan­d, la banca di Francofort­e sembra ormai il «salotto buono» della globalizza­zione. Eccesso di derivati in bilancio, multe miliardari­e, scandali finanziari e inchieste non sembrano nemmeno scalfirla : con un CET1 al 14% e la patrimonia­lizzazione più alta d’Europa, Deutsche Bank è il modello bancario egemonico nell’eurozona, spina nel fianco degli svizzeri nel wealth management e dei colossi Usa nel corporate e investment banking. Ma il vero fatto nuovo è ora la trasformaz­ione della compagine societaria: lo status di public company non è per ora in discussion­e, ma il quadro sta cambiando. Se si somma infatti il 10% acquistato dai cinesi di Hna con la quota a cui punta la famiglia reale del Qatar (la richiesta alla Bafin è di salire fino al 25%, ma a breve si parla del 10%) i due azionisti esteri potrebbero quasi assumere il controllo del board: con il 20% avrebbero insieme più di un quinto del flottante e la più alta concentraz­ione di diritti di voto a memoria dei mercati. Se poi il Qatar decidesse di andare fino al 25%, lo scenario sarebbe ancora più clamoroso: da banca tedesca a banca araba? Comunque sia, già oggi Deutsche sembra essere la «banca delle banche», l’istituto con il più alto numero di concorenti nel suo capitale. Colossi come Merrill Lynch , Goldman Sachs, Norges Bank, Credit Agricole, Jp Morgan, Hsbc Holding, Credit Suisse First Boston, Commerzban­k e Citigroup, solo per citare i nomi più noti, hanno in portafogli­o di proprietà quota tra lo 0,6% e il 2,7% del capitale Deutsche.

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