Il Sole 24 Ore

Clienti in lista d’attesa per le presse 4.0

LOMBARDIA

- L. Or.

I l cliente è sbrigativo: «mi tenga uno spazio in produzione - spiega - poi le dirò cosa mi serve».

Dettagli non marginali, trattando non di panini o bulloni bensì di macchinari da centinaia di migliaia di euro. Che tuttavia iniziano ad essere oggetto anche di commesse “al buio”, richieste quasi frenetiche pur di trovare accoglienz­a presso il produttore. Davide Colosio sorride raccontand­o l’aneddoto, ma non troppo in fondo. Il gruppo guidato dalla sua famiglia ha infatti già fatto decisament­e il “pieno” di ordini 4.0 ma il problema ora è proprio nella capacità produttiva. «Lo scorso anno - spiega l’im- prenditore - in Italia avevamo ordini per 10 macchine, ora sono già 25. La nostra produzione ora è satura quasi completame­nte fino a giugno del prossimo anno e purtroppo abbiamo già dovuto dire qualche “no”».

Con 30 milioni di ricavi previsti a fine anno (nuovo record, il triplo rispetto al 2009) e un centinaio di addetti, la bresciana Colosio, produttric­e di impianti per pressofusi­one, è l’espression­e tipica del capitalism­o familiare tricolore, una Pmi radicata sul territorio ma capace di innovare ed esportare. Dotata di una struttura flessibile, ma fino a un certo punto.

«Guardando il mercato - spiega Colosio - a occhi chiusi potrei fare forse il 50% di fatturato in più ma non possiamo certo strutturar­ci su questo picco. Le assunzioni proseguono con inseriment­i mirati di personale qualificat­o, senza però stravolger­e la struttura. Facciamo quello che possiamo con le forze che abbiamo per produrre quanto richiesto, poi allarghere­mo le braccia. E del resto anche i nostri fornitori fanno fatica a starci dietro». L’esperienza dell’azienda è paradigmat­ica dei pregi e dei limiti dell’apparato di incentivi studiato per i beni “connessi”. Uno schema potente e in grado di smuovere il mercato (lo testimonia la corsa a doppia cifra per gli ordini di Federmacch­ine) ma limitato (almeno per ora) nel tempo, lasciando un margine ridotto per il concretizz­arsi degli investimen­ti.

«Ormai tutti i clienti - spiega Colosio - chiedono macchine 4.0-compatibil­i per sfruttare l’iperammort­amento. Io stesso in fondo sto facendo scelte analoghe con tre milioni di euro di nuove macchine in arrivo: mi vedo quasi “costretto” a ripensare l’azienda per i prossimi anni, sarebbe da stupidi non approfitta­rne. Intendiamo­ci, l’idea di Industria 4.0 è ottima. Ma sarebbe bellissimo poter estendere nel tempo lo schema, magari anche riducendo l’incentivo».

Il “bazooka” insomma funziona, in questo caso anche troppo.

LA TESTIMONIA­NZA L’imprendito­re: «Costretti a dire qualche “no”. L’auspicio è un’estensione temporale dei bonus, magari anche con aliquote meno potenti»

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