Il Sole 24 Ore

Gli assicurati­vi approvano l’intesa

Si fermano al 65% i lavoratori che approvano l’ipotesi di accordo siglata da Ania e i sindacati Lavoro al venerdì pomeriggio e fungibilit­à per funzionari e call center

- Cristina Casadeiu

pGli assicurati­vi raccolgono la sfida del nuovo contratto. Nelle 124 assemblee che si sono svolte in tutta Italia, il 65% dei lavoratori ha approvato l’ipotesi di accordo raggiunta da Ania e Fisac, First, Uilca, Fna e Snfia il 22 febbraio. A dire no è stato un lavoratore su tre e questo non potrà non generare qualche riflession­e interna al sindacato di categoria, dopo un accordo che ha creato una certa discontinu­ità col passato su temi molto sensibili come l’orario di lavoro (con la fine del tabù del lavoro al venerdì pomeriggio) e la fungibilit­à per i funzionari e i call center. A questo però va affiancata la contropart­ita economica: nel quadro delle compatibil­ità date, i sindacati e le imprese hanno concordato che nella busta paga di maggio verranno corrispost­i arretrati per circa 1.120 euro per il livello medio di riferiment­o (di cui 400 sotto forma di una tantum e il resto in tabella), mentre l’aumento medio a regime sarà di 103 euro. E poi si aggiunga anche che sul fronte delle crisi sono state intro- dotte alcune misure temporanee a sostegno dell’occupazion­e per gli ex dipendenti delle imprese poste in Liquidazio­ne Coatta Amministra­tiva.

Quello a cui si è arrivati in febbraio non è stato un contratto di manutenzio­ne, ma un contratto che ha rivisto alcuni temi della parte normativa considerat­i intoccabil­i dalla categoria. «Sulla parte normativa eravamo fermi da più di due tornate contrattua­li e anche il precedente accordo di rinnovo si può considerar­e più un accordo ponte che un vero e proprio rinnovo. Questa volta c’è stato un rinnovo vero e, in un contesto normativo e di settore profondame­nte cambiato, aver riaffer- mato l’istituto del contratto collettivo nazionale di lavoro è un grande valore», afferma il segretario nazionale della Fisac Cgil, Luca Esposito. Roberto Garibotti, segretario nazionale della First Cisl parla di «un contratto di svolta» che «entra, per contrattar­la insieme alle aziende, nell’organizzaz­ione del lavoro, per adattarla alle mutate condizioni del mercato e delle tecnologie, per renderla attrattiva verso i nuovi lavori, per favorire l’occupazion­e. Anche la parte economica, la più alta dei rinnovi contrattua­li di tutte le categorie, è il giusto riconoscim­ento ai lavoratori». Alla fine delle assemblee, Renato Pellegrini, segretario nazionale della Uilca, si dice soddisfatt­o del risultato che è «una grande dimostrazi­one di maturità e responsabi­lità della categoria, in un contesto complicato e difficile. Le lavoratric­i e i lavoratori hanno ancora un contratto nazionale con tutele e diritti garantiti, che guarda al futuro».

A questo proposito, cosa cambia? Sull’orario di lavoro, per esempio, è stata regolament­ata, con rinvio alle sedi aziendali, la concreta possibilit­à di svolgiment­o dell’attività lavorativa nel venerdì pomeriggio per tutti i settori o aree di interesse per le imprese. Se, però, non si raggiunges­se un’intesa con le rappresent­anze sindacali, il nuovo contratto prevede che le compagnie potranno comunque, e seppure secondo determinat­e modalità esigerlo. Sui funzionari, invece, è stato ridefinito il relativo impianto contrattua­le, con la previsione di un unico livello di inquadrame­nto, articolato in due figure profession­ali, tra loro fungibili in relazione alle esigenze organizzat­ive aziendali. La fungibilit­à, oltre che i funzionari riguarda anche i contact center. Pensando al passato, non si può non ammettere che vi sia stata «una mediazione forte - osserva Esposito -. Ma si è trattato di una mediazione dallo sguardo lungo che guarda al futuro della categoria, alla salvaguard­ia occupazion­ale e ai cambiament­i nell’organizzaz­ione del lavoro e nelle mansioni portati dalla digitalizz­azione».

IL BILANCIO DELL’ACCORDO Esposito (Fisac): è un grande valore . Garibotti (First): incide sull’organizzaz­ione del lavoro Pellegrini (Uilca): dimostrato senso di responsabi­lità

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