Gioielli, Bros Manifatture scommette su Pianegonda
Dal 2015 il brand fa parte del gruppo marchigiano
p «Pianegonda è la nostra icona, il colpo finale nella gioielleria. Un progetto nuovo per il gruppo: dopo oltre un anno di studio, siamo pronti a portare la nostra linea top di gamma nel mondo, puntando soprattutto su Stati Uniti ed Europa». Lanfranco Beleggia, presidente di Bros Manifatture, è reduce dalla fiera di Basilea, «un grosso investimento espositivo, dopo la nostra presenza con tre stand anche a Vicenza Oro, che testimonia la volontà e la fiducia nelle potenzialità del brand». Il marchio Pianegonda è entrato nell’ottobre 2015 nella holding dei marchi Rosato, Brosway e S’Agapõ, che ha casa in un comune di neanche 7mila abitanti, Montegiorgio di Fermo, i ncastonata come i suoi monili tra il Monte Conero, i Sibillini, il Gran Sasso e l’Adriatico, un’area che a pieno titolo è diventata il polo della gioielleria innovativa per gamma di stili e tipologia clienti.
La griffe vicentina creata nel 1994 da Franco Pianegonda è l’ultima scommessa del gruppo marchigiano. Che ha dedicato due designer a tempo pieno alla rivisitazione del marchio, sotto la supervisione del patron Beleggia. «Non diamo numeri e obiettivi di mercato – previene la domanda -, non abbiamo fretta: il progetto sta nascendo ora e ci muoviamo con prudenza. Il primo traguardo è che Pianegonda torni a essere sinonimo di un gioiello aspirazionale». Con prezzi che vanno da 350 a oltre 2mila euro, Pianegonda ha debuttato lo scorso Natale in 20 selezio- nate gioiellerie del Paese e già oggi ha raddoppiato il numero di multibrand di alta gamma in cui è distribuito. Ma per la new entry del gruppo, dopo la presenza importante a Basilea, la bussola è rivolta anche oltreconfine, a partire da Spagna, Olanda, Russia e Stati Uniti. Per poi arrivare in Estremo Oriente, dove la società ha
Della collezione del marchio «ammiraglia» Rosato già aperto quattro negozi Brosway e quattro Rosato (oltre a un negozio Brosway a Miami) che si sommano alle due sedi dirette - anche produttive, per servire i mercati locali - negli Stati Uniti e in Cina. L’ a m b i z i o n e di Beleggia è portare l’export, oggi poco sopra il 12% (su 39 milioni di fatturato 2016) a quota 50%, ma con una strategia di controllo diretto dei mercati esteri che impone di avanzare a piccoli passi.
Il gruppo, nato nel 1979 nelle Marche con la produzione di cinturini in pelle (marchio Bros) e cresciuto diversificando prodotti, stili e tipologie di clienti, oggi ha nel distretto fermano due stabilimenti con 150 addetti diretti, tra cui 15 designer (altre centinaia nella filiera esterna) e un catalogo di un migliaio di prodotti con cui è presente in oltre 10mila punti vendita nel mondo. «Anche per il 2017 pensiamo di crescere vicino alla doppia cifra – prevede il presidente - come è stato negli ultimi anni. L’Italia rappresenta il nostro principale mercato, e non sembra mai maturo, ma è dall’estero che arriverà la futura espansione». Per questo il gruppo sta bilanciando le quote di investimenti, orientandoli sui nuovi mercati e puntando a corner e shop in shop, oltre alle aperture dirette, per massimizzare l’immagine al brand. Brosway resta il marchio di punta, che incide per il 60% sui ricavi del gruppo; per Pianegonda è i n progetto una prima boutique a Milano fra fine anno e inizio 2018.
PORTAFOGLIO MARCHI Con Rosato, Brosway e S’Agapõ un fatturato 2016 di 39 milioni di euro: Italia principale mercato, obiettivo export verso Europa e Usa