Il Sole 24 Ore

Design applicato alla Biennale d’arte

-

a C’è anche il design a fare capolino tra le opere di arte contempora­nea della Biennale di Venezia, dal 13 maggio al 26 novembre. Dopo l’esperienza del 2016 (Architettu­ra), torna il Padiglione delle arti applicate in collaboraz­ione con il Victoria and Albert Museum di Londra: a cura di Jorge Pardo, quest’anno dedicato al tema “Display - between art and arts and craft”. Artemide ne ha curato l’illuminazi­one, insieme a quella di altri spazi, ed è sponsor della stessa Biennale. Mutina, azienda modenese di ceramiche, vede il fresco vincitore del premio del progetto Mutina for Art, Giorgio Andreotta Calò, esposto al Padiglione Italia. Rubelli, Barovier&Toso e altri marchi veneziani sono presenti nella collettiva Luxus al Padiglione Venezia.

Poi c’è Moroso: l’azienda friulana produce tavoli e librerie per l’installazi­one “Green light - An artistic workshop” di Olafur Eliasson, artista islandese-danese famoso per aver rappresent­ato il sole dentro alla Tate di Londra con “The Weather Project” nel 2003. Eliasson aveva lanciato il progetto nel 2016 alla TBA21-Augarten di Vienna: aveva invitato rifugiati, migranti, studenti, visitatori, a costruire insieme lampade modulari, impilabili, emananti luce verde. Ora l’esperiment­o si ripete nel Padiglione centrale della Biennale, e Moroso ha fornito i tavoli da lavoro e le librerie dove il materiale per il workshop verrà sistemato. In multiplex e acciaio verniciato, si basano sulla geometria del modulo di “Green light”. Spiega Patrizia Moroso, art director dell'azienda: «Rispetto ai pezzi che avevamo presentato al Salone, quelli nell’installazi­one sono più finiti: il tavolo presenta una geometria a intarsio riempita di resina verde, per esempio. Poi, con qualche adeguament­o, saranno aggiunti in catalogo. Eliasson è uno degli artisti più importanti al mondo attento sia al lato estetico che sociale. Sa che la gente si conosce se lavora insieme, che solo l’arte può abbattere i muri. Per lui avrei fatto anche pezzi unici. Ma poi, parlando con il suo staff, ci siamo resi conto che non avevano problemi a intro- durli nella produzione industrial­e. Così potevano far giungere il loro lavoro a più persone possibili. Eppure restano opere d’arte che nascono dallo studio della geometria dei prismi: forme complesse a partire da un triangolo». Accanto al laboratori­o, Eliasson ha predispost­o uno spazio relax, o per cui ha scelto mobili Moroso come la collezione Tropicalia di Patricia Urquiola, che si basa proprio sui triangoli. Tutta la parte tessile, compreso il controsoff­itto, è fornita dall’azienda danese Qvadrat. I due marchi sono da anni impegnati nella promozione dell’arte: la mostra dedicata al premio Moroso Concept 2017 – Francesco Fonassi, Margherita Moscardini e Driant Zeneli i vincitori premiati per la capacità di interpreta­re l’incontro tra la visione dell’artista e lo spirito dell’ azienda – sarà visitabile fino al 4 giugno al Museo Etnografic­o del Friuli di Udine, mentre l’ultima collaboraz­ione di Qvadrat, lo scorso inverno, è stata per “Pipilotti Rist: Pixel Forest”, al New Museum di New York.

– Sa.D.

 ??  ?? Il progetto. La prima tappa di “Green light - An artistic workshop” nel 2016 al TBA21-Augarten, a Vienna
Il progetto. La prima tappa di “Green light - An artistic workshop” nel 2016 al TBA21-Augarten, a Vienna

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy