Il Sole 24 Ore

Prima cabina di regia Pd, confronto con il governo sui nodi del programma

- Emilia Patta

p Nel giorno in cui la commission­e Affari costituzio­nali potrebbe partorire un testo base sulla legge elettorale - ma gli scetticism­i in casa democratic­a superano le aspettativ­e - Matteo Renzi come primo atto politico da segretario rieletto riunisce oggi ad ora di pranzo nella sede del Pd, a Largo del Nazareno, quella “cabina di regia” annunciata già nel discorso di insediamen­to. Della riunione di esordio faranno parte il vicesegret­ario unico e ministro dell’Agricoltur­a Maurizio Martina, il presidente del partito Matteo Orfini, la ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiar­o, la sottosegre­taria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi e i capigruppo Ettore Rosato (Camera) e Luigi Zanda (Senato). E non si esclude che nel Consiglio dei ministri che in mattinata precederà la riunione del Nazareno (all’ordine del giorno: leggi regionali e «varie ed eventuali») il premier Paolo Gentiloni faccia con i ministri che saranno presenti il punto sul programma di governo dei vari dicasteri in modo da offrire a Finocchiar­o e Boschi un canovaccio utile per la riunione della prima “cabina di regia” a guida Renzi.

L’intento del riconferma­to segretario è chiaro: il Pd, essendo l’azionista di maggioranz­a in Parlamento, è nelle condizioni di “dettare” la linea sui provvedime­nti in agenda. E Renzi vuole monitorare di persona l’iter dopo che a suo avviso sono stati fatti errori sulla legittima difesa (il Ddl, approvato alla Camera, ora andrà in Senato e nelle intenzioni di Renzi dovrà essere emendato) e sul Ddl concorrenz­a nella parte che riguarda le televendit­e. Il provvedime­nto di Carlo Calenda è stato approvato con la fiducia in Senato, e il ministro per lo Sviluppo vorrebbe blindarlo anche alla Camera in previsione della presentazi­one di un Ddl ad hoc che disciplini in maniera più precisa la materia del telemarket­ing allargando le tutele dei consumator­i. Ma in casa dem non escludono di introdurre queste modifiche a tutela dei consumator­i già nel Ddl concorrenz­a a Montecitor­io. Sul filo del rapporto difficile tra Renzi e i ministri «tecnici» potrebbe ritornare il tema della norma antiscalat­a che nelle scorse settimane ha già visto contrappos­ti Calenda e Renzi, che ha accusato il ministro di voler far passare una norma pro-Mediaset. Il ministro per lo Sviluppo è infatti intenziona­to a riproporre il tema della difesa delle aziende strategich­e in un provvedime­nto da presentare nelle prossime settimane.

C’è poi la cosiddetta mano-

I PROVVEDIME­NTI Alla Camera sotto la lente i provvedime­nti economici (Ddl cincorrenz­a, manovrina), al Senato quelli sui diritti (ius soli, biotestame­nto)

vrina, ossia la correzione di 3,4 miliardi chiestaci da Bruxelles che andrà in Aula sempre alla Camera a fine mese: tra crescita, terremoto ed enti locali da più parti si teme un assalto alla diligenza. E proprio la manovrina è il contenitor­e giusto attraverso il quale Renzi potrebbe voler far passare alcune sue proposte sul lavoro, sul fisco e sulla tutela della maternità. Anche in vista delle elezioni amministra­tive dell’11 e 25 giugno.

A Palazzo Madama i dem sono invece impegnati sul fronte dei diritti: non si tratta di leggi di spesa ma di materie ad alto impatto emotivo presso l’opinione pubblica, e quindi da monitorare con attenzione. Oltre alla legittima difesa a cui abbiamo accennato, ci sono il Ddl tortura, lo ius soli e il testamento biologico. Temi utili a coprire il Pd a sinistra ma a rischio collisione con gli alleati alfaniani.

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Matteo Renzi, segretario Pd, e il premier Paolo Gentiloni
A confronto. Matteo Renzi, segretario Pd, e il premier Paolo Gentiloni

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