Prima cabina di regia Pd, confronto con il governo sui nodi del programma
p Nel giorno in cui la commissione Affari costituzionali potrebbe partorire un testo base sulla legge elettorale - ma gli scetticismi in casa democratica superano le aspettative - Matteo Renzi come primo atto politico da segretario rieletto riunisce oggi ad ora di pranzo nella sede del Pd, a Largo del Nazareno, quella “cabina di regia” annunciata già nel discorso di insediamento. Della riunione di esordio faranno parte il vicesegretario unico e ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, il presidente del partito Matteo Orfini, la ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi e i capigruppo Ettore Rosato (Camera) e Luigi Zanda (Senato). E non si esclude che nel Consiglio dei ministri che in mattinata precederà la riunione del Nazareno (all’ordine del giorno: leggi regionali e «varie ed eventuali») il premier Paolo Gentiloni faccia con i ministri che saranno presenti il punto sul programma di governo dei vari dicasteri in modo da offrire a Finocchiaro e Boschi un canovaccio utile per la riunione della prima “cabina di regia” a guida Renzi.
L’intento del riconfermato segretario è chiaro: il Pd, essendo l’azionista di maggioranza in Parlamento, è nelle condizioni di “dettare” la linea sui provvedimenti in agenda. E Renzi vuole monitorare di persona l’iter dopo che a suo avviso sono stati fatti errori sulla legittima difesa (il Ddl, approvato alla Camera, ora andrà in Senato e nelle intenzioni di Renzi dovrà essere emendato) e sul Ddl concorrenza nella parte che riguarda le televendite. Il provvedimento di Carlo Calenda è stato approvato con la fiducia in Senato, e il ministro per lo Sviluppo vorrebbe blindarlo anche alla Camera in previsione della presentazione di un Ddl ad hoc che disciplini in maniera più precisa la materia del telemarketing allargando le tutele dei consumatori. Ma in casa dem non escludono di introdurre queste modifiche a tutela dei consumatori già nel Ddl concorrenza a Montecitorio. Sul filo del rapporto difficile tra Renzi e i ministri «tecnici» potrebbe ritornare il tema della norma antiscalata che nelle scorse settimane ha già visto contrapposti Calenda e Renzi, che ha accusato il ministro di voler far passare una norma pro-Mediaset. Il ministro per lo Sviluppo è infatti intenzionato a riproporre il tema della difesa delle aziende strategiche in un provvedimento da presentare nelle prossime settimane.
C’è poi la cosiddetta mano-
I PROVVEDIMENTI Alla Camera sotto la lente i provvedimenti economici (Ddl cincorrenza, manovrina), al Senato quelli sui diritti (ius soli, biotestamento)
vrina, ossia la correzione di 3,4 miliardi chiestaci da Bruxelles che andrà in Aula sempre alla Camera a fine mese: tra crescita, terremoto ed enti locali da più parti si teme un assalto alla diligenza. E proprio la manovrina è il contenitore giusto attraverso il quale Renzi potrebbe voler far passare alcune sue proposte sul lavoro, sul fisco e sulla tutela della maternità. Anche in vista delle elezioni amministrative dell’11 e 25 giugno.
A Palazzo Madama i dem sono invece impegnati sul fronte dei diritti: non si tratta di leggi di spesa ma di materie ad alto impatto emotivo presso l’opinione pubblica, e quindi da monitorare con attenzione. Oltre alla legittima difesa a cui abbiamo accennato, ci sono il Ddl tortura, lo ius soli e il testamento biologico. Temi utili a coprire il Pd a sinistra ma a rischio collisione con gli alleati alfaniani.