Il Sole 24 Ore

La pericolosa solitudine dell’Italia se rinasce l’asse Parigi-Berlino

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L’Europa e il mondo hanno accolto con toni di giubilo, quasi trionfali, l’elezione di Emmanuel Macron alla presidenza della repubblica francese. Angela Merkel lo ha chiamato, così pure Theresa May e anche il premier italiano Paolo Gentiloni. L’Italia, però, a mio giudizio, ha ben poco da festeggiar­e. Macron, europeista convinto, ha già dichiarato che la sua prima visita di Stato sarà a Berlino per rafforzare l’asse franco-tedesco: e l’Italia come si porrà fra i due vasi di ferro Francia e Germania? Farà il vaso di coccio? E poi ancora, l’elezione di Macron e con i numeri che sono usciti dalle urne francesi probabilme­nte sposterà l’attenzione dei mercati dalla Francia a qualche altro luogo: l’Italia con le sue instabilit­à? L’Italia con la sua debolezza struttural­e sarà oggetto della speculazio­ne dei mercati? Non c’è molto da rallegrars­i, da italiani, per l’elezione di Macron.

Angelo Valli

Caro Valli, non c’è dubbio che, soprattutt­o se otterrà una larga maggioranz­a parlamenta­re alle legislativ­e di giugno e se poi comincerà ad attuare le riforme e a riportare il deficit in linea con le regole del patto di stabilità, Macron rilancerà l’intesa con la Germania puntando per prima cosa alla riforma dell’eurozona. Non sarà facile perché per ora Parigi e Berlino non sono sulla stessa lunghezza d’onda. In questo scenario, e se non si deciderà a rimediare al più presto ai propri ritardi e a ridurre il proprio enorme debito, l’Italia si troverà in seria difficoltà: non solo perché i mercati troveranno motivi concreti per attaccarla ma perché sarà a quel punto l’unico Paese dell’Eurozona a non aver fatto i compiti a casa. Una solitudine decisament­e pericolosa.

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