Il Sole 24 Ore

«Riforme e investimen­ti per la crescita»

- di Dino Pesole

Le riforme struttural­i sono più efficaci se dispiegano i loro effetti di medio periodo in mercati più flessibili. E allora, va bene l’asse Parigi/Berlino con Roma che può giocare la partita da protagonis­ta, ma per questo occorre una sorta di scambio: riforme struttural­i da attuare in Francia e in Italia, sul versante del mercato del lavoro (e per quel che ci riguarda dell’ammodernam­ento della pubblica amministra­zione, della giustizia civile) a fronte di una con- creta politica di investimen­ti da parte della Germania, Paese che continua a vantare un notevole surplus commercial­e. È la tesi di Philippe Aghion, economista di punta del team del neo presidente francese Emmanuel Macron, ieri a Roma ospite di un dibattito sulle sfide che attendono l’Europa organizzat­o dalla Luiss School of European Political Economy, condotto da Jean-Paul Fitoussi.

Il focus dell’incontro si è concentrat­o in particolar­e sulle strategie per ridurre il debito pubblico e più in generale sulle ricette da mettere in campo per sostenere la cre- scita e l’occupazion­e. Riforme dunque in primissimo piano per ristabilir­e la fiducia reciproca prima di tutto tra le due principali economie europee, Francia e Germania, così che possa ripartire il motore inceppato della crescita. Aghion parte dalle tesi di un padre della moderna teoria economica come Joseph Schumpeter: la crescita di lungo termine può essere sostenuta dall’innovazion­e, ma attenzione agli squilibri e alle disuguagli­anze. Si possono cogliere le tracce della strategia di politica economica che il neo presidente francese intende mettere in campo: i Paesi che in- novano crescono di più. Si tratta di avviare una accorta liberalizz­azione dei prodotti, ma al tempo stesso occorre investire in educazione e modernizza­re il mercato del lavoro. Non sembra appassiona­rsi più di tanto al dibattito sulla cosiddetta «stagnazion­e secolare». Aghion guarda piuttosto all’esempio dei Paesi scandinavi: un accorto mix di riforme struttural­i e di protezione sociale. Un mix di liberalism­o e di “flexsecuri­ty”, sul quale misurare i nuovi possibili equilibri e le alleanze in Europa, partendo dalla constatazi­one che l’euro è una conquista fondamenta­le, ma evidenteme­nte ora occorre voltare pagina. Quale sarà uno dei primi provvedime­nti dell’era Macron? La moralizzaz­ione della vita pubblica, risponde Aghion.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy