Ford, l’ad Mark Fields sotto pressione sulla strategia
pOggi si prevede un consiglio d’amministrazione “caldo” alla Ford prima dell’assemblea annuale degli azionisti. Gli amministratori dell’azienda automobilistica intendono mettere sotto pressione l’amministratore delegato Mark Fields e chiedere maggiore chiarezza sulla strategia del gruppo, le cui azioni hanno perso circa un terzo del loro valore da quando Fields ha preso il volante nel 2014. Secondo quanto riporta il «Wall Street Journal», i consiglieri si incontreranno prima dell’assemblea per discutere del futuro del gruppo; i temi sul tappeto sono numerosi: oltre al calo del titolo ci sono la riduzione della quota di mercato negli Stati Uniti e il ritardo rispetto alla rivale Gm sul fronte delle vetture elettriche.
Ford è in attivo: nel 2016 ha guadagnato 10,4 miliardi di dollari prima delle imposte, contro i 12,5 della concorrente Gm; ma come nel caso della rivale, gli investitori sono sempre più impazienti di fronte a un titolo che in Borsa non ha approfittato degli anni di vacche grasse del mercato. Il presidente Bill Ford e altri consiglieri sostengono Fields, ma chiedono comunque maggiore attenzione alle op- portunità di crescita.
Uno dei problemi di Ford (e delle rivali) è proprio la coesistenza di un’azienda tradizionale con una serie di attività di ricerca e di startup nelle nuove tecnologie di mobilità (compresa l’auto a batterie). «Abbiamo un piede nel presente e uno nel futuro» ha detto Fields in un’intervista un paio di settimane fa. Il problema è che le due parti dell’azienda sono valutate con criteri diversi, e l’unione delle due non è facile da stimare per il mercato - di qui la stasi del titolo. Alcuni analisti - come quelli di Evercore Isi - hanno suggerito che per approfittare pienamente della scommessa dei mercati sulle nuove tecnologie (testimoniata dalla stratosferica valutazione di Tesla) i colossi di Detroit dovrebbero scorporare le attività rivolte al futuro da quelle tradizionali.