«La nomina di Profumo rispetta i requisiti»
Il ministro Padoan sull’ad in pectore di Leonardo
pSulla costituzione di parte civile nel processo contro Alessandro Profumo il ministero dell’Economia, primo azionista del Monte dei Paschi, prende tempo e aspetta di conoscere «gli elementi del procedimento» e «le eventuali decisioni che il consiglio d’amministrazione della banca intenderà prendere». Lo spiega il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, rispondendo al question time sul tema che il capogruppo di Fi Renato Brunetta ha sollevato partendo dal Monte per guardare ovviamente alla designazione dell’ex banchiere come amministratore delegato di Leonardo.
La nomina di Profumo alla guida dell’ex Finmeccanica, si ricorderà, è arrivata allo snodo di un calendario complesso. Il consiglio dei ministri che ha dato il via libera alle nuove designazioni ai vertici delle partecipate è del 18 marzo cioè due giorni dopo che, il 16, il ministero dell’Economia ha modificato la direttiva Saccomanni del 2013 sui requisiti di onorabilità. Il 21 aprile, invece, dal Tribunale di Milano è emersa la decisione a sorpresa del Gup Livio Cristofano di chiedere l’imputazione coatta per Profumo e Fabrizio Viola, come presidente e amministratore delegato di Rocca Salimbeni, per la vicenda di Alexandria e Santorini. I due derivati, rinegoziati dopo l’acquisizione di Antonveneta da parte del Monte guidato nel 2008 da Giuseppe Mussari, per l’accusa furono usati dalla banca con l’obiettivo di nascondere la crisi dei conti determinata dai costi dell’acquisizione (9 miliardi) e dai debiti portati da Antonveneta (8 miliardi), e anche Profumo e Viola, che hanno ereditato la matassa, avrebbero evitato di chiarire le perdite nei bilanci 2013 e 2014. La procura di Milano aveva chiesto per i due manager l’archiviazione delle accuse di aggiotaggio e falso in bilancio, ma il Gup ha appunto imposto il cambio di rotta disponendo l’imputazione coatta.
La designazione di Profumo, rimarca comunque Padoan alla luce della direttiva e dello Statuto di Leonardo, «rispetta tutti i requisiti di legittimità previsti» dalle leggi e dalle regole dell’azienda.
La prossima tappa è in calendario per martedì prossimo, 16 maggio, quando è convocata l’assemblea degli azionisti di Leonardo chiamata a ratificare la scelta del governo, mentre di fatto Profumo ha già avviato nelle scorse settimane il passaggio di consegne con il suo predecessore Mauro Moretti e il confronto con gli esponenti del governo, dal premier Gentiloni alla titolare della Difesa Roberta Pinotti, per definire l’agenda (si veda Il Sole 24 Ore del 14 aprile). Ma le prospettive di Profumo si giocheranno anche tra Milano e Siena.
COSTITUZIONE PARTE CIVILE Il Mef aspetta di conoscere «gli elementi del procedimento» e «le eventuali decisioni che il cda della banca intenderà prendere»