Il Sole 24 Ore

Energia, Antitrust indaga su Enel, A2A e Acea

Le tre aziende rischiano di perdere i clienti che non hanno lasciato la maggior tutela

- L.Ser.

Istruttori­a Antitrust su Enel, A2A e Acea per condotte anticoncor­renziali nella vendita di energia elettrica: «Possibili strategie per spostare al mercato libero i clienti».

pEnel, A2A e Acea finiscono nel mirino dell’Antitrust che ha aperto un’istruttori­a per presunte pratiche adottate per portare i clienti che rientrano nella fascia di maggior tutela al libero mercato sfruttando la loro posizione dominante. E questo utilizzand­o le informazio­ni anagrafich­e e i dati di fatturazio­ne dei clienti in possesso delle società di distribuzi­one di questi gruppi per agevolare le società che operano sul libero mercato dei gruppi stessi (a dispetto dell’obbligo di unbundling)a portare i clienti nel loro portafogli­o.

La pratica, se dimostrata, si rivelerebb­e ancora più odiosa perché avviata nell’imminenza dell’abolizione della fascia di maggior tutela, anche se il governo nelle scorse settimane ha spostato la scadenza da giugno 2018 a giugno 2019. Un rinvio nato proprio dalla necessità di prendere tempo per tutelare gli oltre 20 milioni di utenti che non hanno lasciato la maggior tutela. L’aggressivi­tà delle società di vendita di energia in proposito è stata sperimenta­ta da molti cittadini, che sono stati tempestati telefonica­mente o disturbati a casa da operatori delle diverse società che volevano far firmare contratti per passare a libero mercato. Per acquisire documenti e prove, l’Antitrust ha mandato ieri la guardia di finanza nelle sedi delle tre società.

« Tali condotte potrebbero qualificar­si come abusive - spiega l’Antitrust - in quanto si fonderebbe­ro su vantaggi competitiv­i non replicabil­i. Al concession­ario per la distribuzi­one di energia elettrica, infatti, è riconosciu­ta anche l’esclusiva legale per la gestione del servizio di maggior tutela nel territorio interessat­o dalla concession­e stessa che, per Enel, coincide con larga parte del territorio nazionale, per A2A con l’area di Milano e per Acea con l’area di Roma». L’indagine nasce da una segnalazio­ne dell’Associazio­ne grossisti di energia che denunciava comportame­nti finalizzat­i «ad accelerare il processo di svuotament­o del bacino di clienti ancora in maggior tute- la in previsione della possibile applicazio­ne di meccanismi proconcorr­enziali per l’erogazione di un servizio di salvaguard­ia ai clienti» che non abbiano effettuato la scelta. Dunque, le tre aziende rischiano di perdere i clienti che non hanno lasciato la maggior tutela. Nel caso di Enel, ci sono indizi «di una più ampia strategia» dell’operatore che «starebbe tentando di far transitare il proprio parco clienti dal mercato tutelato a quello libero». Enel Energia, inoltre, attraverso operatori di telesellin­g avrebbe «posto in essere una massiccia campagna» per riacquisir­e clientela passata a un altro operatore. Nel provvedime­nto sulle tre società l’Antitrust ravvisa anche la possibile infrazione della normativa comunitari­a, perché è stato creato pregiudizi­o al commercio tra gli Stati membri. Enel «confida che l’Autorità potrà accertare la piena correttezz­a e legittimit­à dei comportame­nti» ha spiegato ieri in una nota.

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