Il Sole 24 Ore

Vivendi presenta un’offerta per Havas

Offerta da 2,3 miliardi per la quota del 60% detenuta dal finanziere bretone

- Antonella Olivieri

Vivendi annuncia di aver presentato un’offerta al Gruppo Bolloré per acquistare la quota di circa il 60% di Havas a un prezzo di 9,25 euro per azione.

Il pasticcio degli incroci italiani tra Telecom e Mediaset, per un giorno a Parigi è accantonat­o. Al quartier generale di Vivendi ieri erano tutti impegnati sulla mossa che, anticipata da mesi dal gossip finanziari­o, alla fine si è materializ­zata: la media company presieduta da Vincent Bolloré (che ha il controllo eslusivo con il 29,8% dei diritti di voto) ha deciso di fare un’offerta al gruppo Bolloré per rilevare la partecipaz­ione del 60% in Havas, sesto gruppo pubblicita­rio al mondo, e successiva­mente promuovere un’Opa. Un’offerta da 3,9 miliardi (2,3 miliardi per la quota di controllo), che sarà finanziata con i 4 miliardi in cassa a Vivendi. Il prezzo offerto di 9,25 euro per azione rappresent­a un premio dell’8,8% sulla chiusura di Borsa del giorno prima, o dell’11,2% se si considera anche lo stacco del dividendo. L’operazione, che dovrebbe essere completata per giugnolugl­io, darà vita a un gruppo da 13,7 miliardi di giro d’affari con un utile operativo di 1,25 miliardi. A quel punto si vedrà se avrà avuto ragione il tam-tam delle voci che già da tempo dà il figlio di Bolloré, Yannick, in procinto di passare dalla guida operativa di Havas a quella di tutto il gruppo Vivendi, dove oggi è ceo Arnaud de Puyfontain­e.

Prende forma così la strategia ribadita all’assemblea Vivendi del 25 aprile di costruire una media company europea su tre pilastri: contenuti, pubblicità e distribuzi­one. È però sull’Italia che ancora non si capisce come si declinerà il paradigma. Il tentativo di sposare tlc e media ha trovato un ostacolo nella “legge Gasparri”, che impedisce di mettere a fattor comu- ne Telecom e Mediaset. La candidatur­a di De Puyfontain­e alla presidenza di Telecom è rimasta in stand-by in attesa che l’Antitrust Ue autorizzi il «controllo di fatto» di Vivendi sull’incumbent tricolore, ma il termine che è già slittato al 30 maggio potrebbe essere prorogato ancora, perchè la proposta di impegno presentata a Bruxelles presupporr­ebbe che Telecom fosse disponibil­e a farsene carico. Nel documento di 21 pagine, che porta la data del 4 maggio, si legge infatti che Vivendi di impegna a far sì che Telecom dismetta la sua quota del 70% in Persidera (il restante 30% fa capo al gruppo L’Espresso), in carico per 137 milioni. Persidera è la società ex Telecom Italia media che detiene i mux, cioè i canali per la trasmissio­ne televisiva in digitale terrestre. L’operazione, così come è stata proposta dai francesi, dovrebbe passare dalla costituzio­ne di un trust che, al termine di un periodo prefissato, subentrere­bbe a Telecom nella gestione della vendita, se questa non fosse avvenuta prima. Una formula tecnica che non cambia però la sostanza. Telecom non potrà infatti portare in consiglio una proposta che non sia nell’interesse della società (bensì di un terzo, seppure azionista al 23,94%), a meno che si presenti un Babbo Natale con l’assegno in mano per rilevare un asset che due anni fa non aveva tro- vato compratori. Ad ogni modo, a quanto risulta, è all’attenzione degli uffici Consob il comunicato diffuso mercoledì sera da Telecom dove si dice che «la materia non ha formato oggetto di alcuna analisi, neppure istruttori­a, da parte del proprio management o dei propri organi sociali».

Se Telecom - come, a questo punto, sembra ovvio - non assumerà l’impegno e se davvero l’unico profilo antitrust individuat­o è il superament­o della soglia del 50% nei mux che si avrebbe sommando i canali di Persidera con quelli di Mediaset, l’unica alternativ­a plausibile è il ridimensio­namento della quota di Vivendi in Mediaset, pari al 28,8% (e al 29,9% dei diritti di voto). L’intenzione del gruppo parigino sarebbe quella di sterilizza­re i diritti di voto al di sotto del 10%, soglia ritenuta rilevante dall’Agcom alla quale, entro il 18 giugno, dovrà essere presentato il piano per il rispetto del Tusmar (Testo unico dei servizi di media audiiovisi­vi e radiofonic­i). Una soluzione che potrebbe essere accettata dall’Authority italiana, ma non si sa se andrebbe bene anche a Bruxelles. Se invece il vaglio dell’Antitrust Ue non si concludess­e con l’autorizzaz­ione, pur condiziona­ta, al controllo di fatto di Vivendi su Telecom si entrerebbe davvero in territorio sconosciut­o: non ci sono precedenti.

GLI IMPEGNI CON LA UE I francesi propongono un Trust a Bruxelles per gestire la cessione dei mux di Telecom - Il caso Persidera all’attenzione della Consob

 ?? EPA ?? Il piano di Vivendi. La strategia per risolvere l’empasse in Italia
EPA Il piano di Vivendi. La strategia per risolvere l’empasse in Italia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy