Acquisti Pa, a fine 2018 «presidiati» 60 miliardi
pLa “fase 3” della spending review farà leva ancora sulla centralizzazione degli acquisti Pa. E non solo perché l’indicazione è già contenuta, nero su bianco, nell’ultimo Def presentato dal Governo. Sono anche gli ultimi dati che arrivano da Consip a dare ancora più forza a questa strategia. Nel primi tre mesi dell’anno il cosiddetto “intermediato”, ovvero le forniture gestite direttamente con gli strumenti della società controllata dal ministero dell’Economia, è cresciuto del 22% rispetto allo stesso periodo del 2016. E, alla fine dell’assemblea che ha dato l’ok al bilancio 2016 con un aumento del valore della produzione del 15% (50,2 miliardi sui 43,7 dell’anno precedente), l’ad di Consip, Luigi Marroni, conferma l’obiettivo di far lievitare «a quota 60 miliardi la spesa presidiata» con il meccanismo della centralizzazione degli acquisti entro il 2018. Un traguardo che, fa notare Marroni, soprattutto sul versante sanitario può essere raggiunto anche «grazie alle intese con le Regioni».
In altre parole, due terzi degli 89 miliardi di spesa per forniture della Pa effettivamente aggredibile (sugli oltre 130 miliardi di uscite complessive) sarebbero trattati in versione “centralizzata”. Già a fine 2016 il perimetro di spesa presidiato da Consip è arrivato a 48 miliardi. E l’asticella del risparmio sui prezzi di acquisto ha raggiunto i 3,5 miliardi (+4% sul 2015). È quindi ipotizzabile che nel biennio 2017-2018 possano essere realizzati, sempre sui prezzi d’acquisto, ulteriori risparmi cumulati per almeno 7-8 miliardi.
Tra i settori su cui Consip punta di sviluppare la sua attività c’è quello, come sottolinea Marroni, «dei mezzi per il trasporto locale e dei sistemi alternativi» su cui la società del Mef sta lavorando «in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti». L’ad afferma che tra i settori su cui la società del Mef sta valutando un possibile intervento c’è quello della «raccolta e trasporto dei rifiuti». E oggetto di riflessione «è anche il settore del facility management per il quale stiamo pensando a una strategia per segmenti e non più di tipo indifferenziato».
Ma la spinta al processo di spending review arriverà anche dal potenziamento degli strumenti su cui già agisce Consip, come il mercato elettronico che, dice Marroni, «ne prossimi mesi si trasformerà in una sorta di Mepa global» assorbendo, a differenza di quanto accaduto fino ad oggi, «tutte le categorie merceologiche, con il risultato di aumentare la spesa presidiata con questo strumento».
Grande attenzione sarà riservata alla necessità di innalzare il livello di trasparenza e di qualità delle gare e non tanto come conseguenza delle inchieste che hanno coinvolto Consip. «Noi – afferma Marroni – stiamo completamente reingegnerizzando il sistema con cui faremo le gare, passeremo a un sistema standardizzato incorporando alcuni elementi che derivano dalla progettazione aeronautica anche per per rendere molto più oggettiva la scelta dei criteri e l’assegnazione dei punteggi. Un’altra novità è il sistema di valutazione oggettiva della valutazione di lotto».