Il Sole 24 Ore

Whirlpool rilancia su Milano

LOMBARDIA

- Emanuele Scarci Aziende in campo

pMilano e la Lombardia «sono un’area su cui il Paese può contare e scommetter­e. E questo è un ulteriore messaggio dell’attrattivi­tà di questo territorio a livello internazio­nale»: lo ha detto ieri il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni all’inaugurazi­one del nuovo quartiere generale di Whirlpool Emea a Pero, vicino al nascente Humane Tecnopole di Milano.

Poi Gentiloni ha aggiunto: «Qui troviamo una densità di capacità di ricerca, di logistica, di comunicazi­one che è quanto di meglio si possa cercare per le imprese e le istituzion­i. Voi sapete che stiamo cercando di portare qui delle istituzion­i», con riferiment­o all’Ema, l’agenzia europea del farmaco che l’Italia vorrebbe si trasferiss­e da Londra a Milano.

Gentiloni, insieme al presidente esecutivo di Whirlpool Emea Esther Berrozpe Galindo, ha inau- gurato anche The World of Whirlpool, lo showroom di Milano (500 mq) che espone le novità dell’hi-tech e del design degli elettrodom­estici.

Il gruppo Whirlpool Emea gestisce in Italia 6 siti industrial­i con 6mila addetti e i centri di R&D di Cassinetta di Biandronno (Va) e Fabriano (An). Oltre il 75% dei 350 milioni di investimen­ti in R&D, da spendere in Europa entro il 2018, sono allocati nei due poli di ricerca.

Gentiloni ha infine detto: «Whirlpool che stabilisce i suoi quartieri generali qui, dà l’idea di come in Italia si possa fare impresa, si possa investire». E infatti gli americani di Whirlpool (leader globale con 21 miliardi di dollari di fatturato) sono un ottimo testimonia­l per il nostro Paese: sono sbarcati in Italia nel 1989, hanno investito massicciam­ente per ritagliars­i un ruolo di peso in Europa, ma senza sfondare. La svolta forse, tre anni fa, con l’acquisizio­ne di Indesit, player forte in Italia, Regno Unito e Russia. Il Piano industrial­e del dopo deal prevedeva per il 2019 ricavi per 7 miliardi di dollari, un Mol intorno ai 550 milioni e una produzione in Italia in salita da 5,6 milioni di pezzi a 6,2 milioni.

Il 2016 però si è chiuso con un calo dei pezzi da 25,1 milioni a 24,6, dei ricavi da 5,6 miliardi di dollari a 5,1; l’utile operativo si è sgonfiato da 188 milioni a 158. Inoltre nel primo trimestre 2017 la produzione è scivolata ancora del 7,1%, il fattu- rato del 12% e l’utile operativo si è colorato di rosso per 17 milioni. La contrazion­e produttiva ha impattato anche sulle quote di mercato.

Che succede? «Il processo d’integrazio­ne delle due società - spiega Berrozpe Galindo - è in ritardo di 12 mesi. È un processo gigantesco che investe tutte le piattaform­e e migliaia di prodotti. Tuttavia già dal bimestre marzo-aprile abbiamo notato migliorame­nti. Tanto che in una presentazi­one agli investitor­i, a New York, abbiamo annunciato che il 2017 si chiuderà con un Ebit del 3-4% del fatturato».

LA PRESENZA La società gestisce in Italia sei siti industrial­i con 6mila addetti e i centri di ricerca e sviluppo di Cassinetta di Biandronno e Fabriano

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