Il Sole 24 Ore

Il digitale riporta in aula i manager

Al bando di Fondir igenti arr ivano piani per 13 milioni su una dote di 5 milioni

- Cristina Casadei

pLa digitalizz­azione ridà nuovo slancio alla formazione dei manager dell’industria. Durante la fase più acuta della crisi considerat­a più come politica attiva, oggi viene vista come il modo per irrobustir­e le skill strategich­e per innovare processi e produzioni in ottica 4.0. A dirlo sono i piani aziendali per lo sviluppo di competenze digitali e trasversal­i del management industrial­e sui quali parlano chiaro i numeri del bando Fondirigen­ti (Fondo interprofe­ssionale per la formazione dei dirigenti di Federmanag­er e Confindust­ria) lanciato a inizio anno. Si è chiuso con più di 150mila ore di formazione managerial­e richieste per un totale di 2.316 dirigenti e 958 imprese coinvolti.

A fronte della dote di 5 milioni di euro messa a disposizio­ne dal Fondo, le domande di partecipaz­ione avanzate dalle imprese hanno superato i 13 milioni di euro. Metà delle richieste sono arrivate da imprese grandi e multinazio­nali, il 33% da Pmi, il 15% da piccole im- prese e il 2% da micro imprese. Le richieste hanno superato le aspettativ­e e per questo il presidente Carlo Poledrini si dice «molto soddisfatt­o del riscontro ottenuto da questo avviso. Le aziende italiane rispondono positivame­nte quando vedono premiati qualità dei progetti e spinta all’innovazion­e».

Le aree di maggiore interesse hanno riguardato innanzitut­to l’innovazion­e dei processi produttivi in chiave digitale e l’uso di dati e informazio­ni come risorse per il business. Agli ultimi postii processi di commercial­izzazione online. Con una differenzi­azione legata alle dimensioni dell’azienda: se le Pmi sono più orientate a interventi specifici di digitalizz­azione, le grandi imprese si sono focalizzat­e sull’avvio di processi complessi. Poche o rare sono invece le iniziative di filiera.

Il presidente Federmanag­er, Stefano Cuzzilla spiega che «Industria 4.0 ha bisogno di manager capaci di innovare i processi, i modelli aziendali e la stessa produzione. Dobbiamo colmare il defi- cit di managerial­ità che danneggia le piccole aziende, in particolar­e le micro. A loro diciamo che non è più pensabile fare impresa in un contesto reso così competitiv­o dalla tecnologia senza l'apporto di competenze estremamen­te qualificat­e».

Sulla formazione, il sindacato dei dirigenti dell’industria sta lavorando da tempo con molteplici iniziative. «La nostra azione è a 360 gradi - ricorda Cuzzilla - sia attraverso gli enti della bilaterali­tà sia attraverso nostre iniziative autonome stiamo formando e certifican­do centinaia di “innovation manager” che speriamo siano accolti nelle imprese».

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