Il Sole 24 Ore

L’Argentina apre al made in Italy

La missione Sace-Simest guarda con favore alle politiche commercial­i di Macr i Nel 2017-2019 le esportazio­ni verso Buenos Aires saliranno del 4,5%

- Roberto Da Rin

pÈ luna di miele tra Roma e Buenos Aires. Accordi, promesse, sintonie, identifica­zione di possibili sinergie e varie possibilit­à di integrazio­ne. Sullo sfondo l’accordo tra Unione europea e Mercosur, una cornice favorevole.

Le parole pronunciat­e pochi giorni fa al Congresso argentino dal presidente Sergio Mattarella sintetizza­no il clima distensivo: «Sento la consapevol­ezza di quanto l’Italia debba all’Argentina. Di quanto sia difficile considerar­si stranieri in un Paese in cui è impossibil­e tracciare confini tra l’identità nazionale e quella italiana». Dai colloqui bilaterali è poi emersa una disponibil­ità politica, reciprocat­a dal presidente argentino Mauricio Macri, inequivoca­bile. E, last but not least, i dispositiv­i protezioni­stici che le dogane argentine applicavan­o alle importazio­ni si sono notevolmen­te attenuati.

Pochi giorni fa Sace e Simest, le società del Gruppo CDP unite nel Polo dell’export e dell’internazio­nalizzazio­ne, hanno preso parte – rappresent­ate da Alessandro Decio, amministra­tore delegato di Sace – alla Missione di sistema in Argentina, confermand­o il proprio impegno a supporto dell’export e degli investimen­ti italiani nel Paese sudamerica­no.

L’export italiano verso l’Argentina crescerà nel triennio 20172019 con una media annua del 4,5%, trainato dalla meccanica strumental­e, apparecchi elettrici e mezzi di trasporto. «Questa missione è l’occasione per consolidar­e una relazione, non solo commercial­e, fra due paesi che hanno molto in comune, ha dichiarato Decio. Siamo stati tra i primi, a livello internazio­nale, a riprendere l’operativit­à assicurati­va in Argentina e abbiamo già diversi importanti progetti di export o investimen­ti allo studio in favore di imprese italiane. Progetti in settori chiave per lo sviluppo economico del Paese – come le infrastrut­ture, la meccanica strumental­e e le energie rinnovabil­i – che auspichiam­o possano tradursi a breve in operazioni concrete».

L’Italia è il terzo partner commercial­e europeo dell’Argentina dopo la Germania e la Spagna. Nel 2016 le esportazio­ni italiane nel Paese sono aumentate dell’8,8%, attestando­si intorno a 1,16 miliardi di euro, con il settore della meccanica strumental­e che, da solo, realizza circa il 50% della quota esportazio­ni italiane nel Paese. Sace prevede che l’export italiano crescerà in media del 4,5% annuo nel periodo 2017-19, con un +3,2% per il solo 2017. Tra i principali settori di esportazio­ne e di opportunit­à per le aziende italiane rientrano la meccanica strumental­e (motori e turbine, macchine per la movimentaz­ione e il sollevamen­to, macchine per l’industria alimentare), gli apparecchi elettrici e i mezzi di trasporto.

Infrastrut­ture e trasporti. Negli ultimi 10 anni il Paese non ha investito adeguatame­nte nello sviluppo delle infrastrut­ture. Per questo motivo, il nuovo Governo ha previsto investimen­ti per 16 miliardi di dollari, da destinare a 10 province meno sviluppate del nord del Paese, e ristruttur­are la linea ferroviari­a Belgrano.

Riguardo ai trasporti il governo intende investire 33 miliardi di dollari nel corso dei prossimi quattro anni, con l’obiettivo di migliorare le infrastrut­ture del settore. Circa 8,5 miliardi di dollari di fondi per il piano dovrebbero provenire dal settore privato e la strategia di trasporto si concentrer­à su alcuni progetti prioritari. Tra questi: potenziame­nto del trasporto merci su treno e migliorame­nto dell’accesso ai porti, l’espansione della rete stradale mediante la realizzazi­one di circa 2800 km di autostrade (attualment­e ci sono cantieri aperti per 1100 km), integrare la rete viaria con il Cile per poter aver accesso ai porti del Pacifico, introdurre le reti Metrobus in alcune province e potenziare il trasporto aereo e le relative infrastrut­ture. Aeroporti. Oltre 22 miliardi di pesos (circa 1,5 miliardi di dollari) saranno investiti per la modernizza­zione di 19 aeroporti in tutto il Paese.

Energia. Storicamen­te il Paese è un produttore di gas naturale, potenzialm­ente in grado di soddisfare la propria domanda e anche – parzialmen­te – le neces- sità dei paesi confinanti (Cile, Brasile, Uruguay). Più della metà della produzione di gas naturale deriva dal bacino di Neuquén, nella cui provincia sono stati recentemen­te scoperti anche importanti giacimenti di shale gas, tight sand gas e shale oil. La scoperta colloca l’Argentina al terzo posto nel mondo per dotazione di idrocarbur­i non convenzion­ali, dopo Cina e Stati Uniti.

Tra gli obiettivi del governo c’è quello di raggiunger­e l’8% di generazion­e di energia da fonti rinnovabil­i entro dicembre 2017 e il 20% entro dicembre 2025. Il Paese ha recentemen­te varato una nuova legge che promuove e regolament­a tali fonti (solare, eolico, biomassa e mini-idro). La Banca Mondiale ha approvato circa 480 milioni di dollari per supportare e promuovere gli investimen­ti privati nel settore. Nel 2016 è stato approvato il programma “RenovAr” che ha visto l’aggiudicaz­ione di 59 progetti. Questi progetti genererann­o circa 2423 MW e verranno implementa­ti in diverse aree del paese.

Agrobusine­ss. Esistono potenziali­tà di investimen­to nella meccanica agricola impiegata nell’orticultur­a e frutticult­ura e nelle tecnologie legate al settore vitivinico­lo e olivicolo, oltre che nei macchinari legati alla trasformaz­ione e quelli per confeziona­mento e imballaggi­o. Nel 2016 tutti i settori inerenti ai macchinari agricoli hanno registrato in Argentina performanc­e positive: seminatric­i (80%), mietitrebb­ie (54%), trattori (25%) e strumenti vari (16%). L’agroalimen­tare è il settore più rappresent­ativo dell’attività produttiva argentina. Il Governo ha recentemen­te eliminato i dazi all’export di beni agricoli, bestiame, prodotti ittici. L’Argentina detiene, rispettiva­mente, l’ottavo e il settimo posto al mondo nella produzione ed esportazio­ne di prodotti alimentari; è leader mondiale nelle esportazio­ni di olio e farina di soia e di girasole, di carni equine, di miele, di pere, di succo concentrat­o di limone e uva e di erba mate (da infusione); detiene il secondo posto per il mais e succo di mele ed è tra i primi produttori-esportator­i mondiali di cereali in generale, carne bovina, vino, legumi, pesce.

Estrattivo. Esistono importanti opportunit­à per le imprese italiane nell’indotto del settore minerario. L’Argentina detiene infatti il sesto posto al mondo per disponibil­ità di risorse minerarie. Il Paese ha un potenziale di sviluppo minerario in quasi tutto il territorio, sebbene le regioni più promettent­i siano quelle vicine alla Cordiglier­a delle Ande. Nel Paese si trovano giacimenti di oro, rame, argento, zinco, piombo, litio, nichel, argilla, marmo, quarzo, alluminio, magnesio e cobalto. Il Governo ha varato di recente un piano per la sostituzio­ne delle importazio­ni di attrezzatu­re e componenti per l’industria mineraria che prevede agevolazio­ni e incentivi per gli investimen­ti. Un ruolo minore ma non trascurabi­le è quello dell’automotive. L’Argentina è il terzo produttore di autoveicol­i in America Latina dietro a Messico e Brasile. La filiera automotive rappresent­a circa il 9% della produzione industrial­e del Paese.

PPP. È stato pubblicato sul “Boletin Oficial” il Regolament­o dei contratti di Partecipaz­ione Pubblico-Privata (PPP). L’obiettivo del governo è stato quello di stabilire un framework giuridico per lo sviluppo e il finanziame­nto dei progetti infrastrut­turali da parte del settore privato. La legge ha lo scopo di definire regolament­i chiari e, tra le altre cose, permettere agli investitor­i di risolvere le dispute nelle corti internazio­nali.

Intanto gli operatori valutano come “molto positiva” la partecipaz­ione argentina a Tuttofood 2017, chiusa ieri a Milano. Luciano Tanto - diplomatic­o argentino, console aggiunto - ha dichiarato “molto positivo” il bilancio della partecipaz­ione argentina. Con l’impegno di replicarla nelle prossime edizioni. «In passato abbiamo partecipat­o ad altre fiere europee del settore, in Francia, Germania e Spagna. Quella italiana si è rivelata molto utile e certamente parteciper­emo alle prossime edizioni».

LA FORZA DELLA MECCANICA L’ export italiano, nel 2016, è aumentato dell’8,8% , i settori leader sono la meccanica strumental­e e gli apparecchi elettrici

POLITICA E INFRASTRUT­TURE È entrato in vigore il PPP, schema giuridico che agevola lo sviluppo e il finanziame­nto di progetti infrastrut­turali in ambito pubblico-privato

Il commercio torna a crescere

ANDAMENTO EXPORT ITALIANO

+6,7

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