L’Argentina apre al made in Italy
La missione Sace-Simest guarda con favore alle politiche commerciali di Macr i Nel 2017-2019 le esportazioni verso Buenos Aires saliranno del 4,5%
pÈ luna di miele tra Roma e Buenos Aires. Accordi, promesse, sintonie, identificazione di possibili sinergie e varie possibilità di integrazione. Sullo sfondo l’accordo tra Unione europea e Mercosur, una cornice favorevole.
Le parole pronunciate pochi giorni fa al Congresso argentino dal presidente Sergio Mattarella sintetizzano il clima distensivo: «Sento la consapevolezza di quanto l’Italia debba all’Argentina. Di quanto sia difficile considerarsi stranieri in un Paese in cui è impossibile tracciare confini tra l’identità nazionale e quella italiana». Dai colloqui bilaterali è poi emersa una disponibilità politica, reciprocata dal presidente argentino Mauricio Macri, inequivocabile. E, last but not least, i dispositivi protezionistici che le dogane argentine applicavano alle importazioni si sono notevolmente attenuati.
Pochi giorni fa Sace e Simest, le società del Gruppo CDP unite nel Polo dell’export e dell’internazionalizzazione, hanno preso parte – rappresentate da Alessandro Decio, amministratore delegato di Sace – alla Missione di sistema in Argentina, confermando il proprio impegno a supporto dell’export e degli investimenti italiani nel Paese sudamericano.
L’export italiano verso l’Argentina crescerà nel triennio 20172019 con una media annua del 4,5%, trainato dalla meccanica strumentale, apparecchi elettrici e mezzi di trasporto. «Questa missione è l’occasione per consolidare una relazione, non solo commerciale, fra due paesi che hanno molto in comune, ha dichiarato Decio. Siamo stati tra i primi, a livello internazionale, a riprendere l’operatività assicurativa in Argentina e abbiamo già diversi importanti progetti di export o investimenti allo studio in favore di imprese italiane. Progetti in settori chiave per lo sviluppo economico del Paese – come le infrastrutture, la meccanica strumentale e le energie rinnovabili – che auspichiamo possano tradursi a breve in operazioni concrete».
L’Italia è il terzo partner commerciale europeo dell’Argentina dopo la Germania e la Spagna. Nel 2016 le esportazioni italiane nel Paese sono aumentate dell’8,8%, attestandosi intorno a 1,16 miliardi di euro, con il settore della meccanica strumentale che, da solo, realizza circa il 50% della quota esportazioni italiane nel Paese. Sace prevede che l’export italiano crescerà in media del 4,5% annuo nel periodo 2017-19, con un +3,2% per il solo 2017. Tra i principali settori di esportazione e di opportunità per le aziende italiane rientrano la meccanica strumentale (motori e turbine, macchine per la movimentazione e il sollevamento, macchine per l’industria alimentare), gli apparecchi elettrici e i mezzi di trasporto.
Infrastrutture e trasporti. Negli ultimi 10 anni il Paese non ha investito adeguatamente nello sviluppo delle infrastrutture. Per questo motivo, il nuovo Governo ha previsto investimenti per 16 miliardi di dollari, da destinare a 10 province meno sviluppate del nord del Paese, e ristrutturare la linea ferroviaria Belgrano.
Riguardo ai trasporti il governo intende investire 33 miliardi di dollari nel corso dei prossimi quattro anni, con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture del settore. Circa 8,5 miliardi di dollari di fondi per il piano dovrebbero provenire dal settore privato e la strategia di trasporto si concentrerà su alcuni progetti prioritari. Tra questi: potenziamento del trasporto merci su treno e miglioramento dell’accesso ai porti, l’espansione della rete stradale mediante la realizzazione di circa 2800 km di autostrade (attualmente ci sono cantieri aperti per 1100 km), integrare la rete viaria con il Cile per poter aver accesso ai porti del Pacifico, introdurre le reti Metrobus in alcune province e potenziare il trasporto aereo e le relative infrastrutture. Aeroporti. Oltre 22 miliardi di pesos (circa 1,5 miliardi di dollari) saranno investiti per la modernizzazione di 19 aeroporti in tutto il Paese.
Energia. Storicamente il Paese è un produttore di gas naturale, potenzialmente in grado di soddisfare la propria domanda e anche – parzialmente – le neces- sità dei paesi confinanti (Cile, Brasile, Uruguay). Più della metà della produzione di gas naturale deriva dal bacino di Neuquén, nella cui provincia sono stati recentemente scoperti anche importanti giacimenti di shale gas, tight sand gas e shale oil. La scoperta colloca l’Argentina al terzo posto nel mondo per dotazione di idrocarburi non convenzionali, dopo Cina e Stati Uniti.
Tra gli obiettivi del governo c’è quello di raggiungere l’8% di generazione di energia da fonti rinnovabili entro dicembre 2017 e il 20% entro dicembre 2025. Il Paese ha recentemente varato una nuova legge che promuove e regolamenta tali fonti (solare, eolico, biomassa e mini-idro). La Banca Mondiale ha approvato circa 480 milioni di dollari per supportare e promuovere gli investimenti privati nel settore. Nel 2016 è stato approvato il programma “RenovAr” che ha visto l’aggiudicazione di 59 progetti. Questi progetti genereranno circa 2423 MW e verranno implementati in diverse aree del paese.
Agrobusiness. Esistono potenzialità di investimento nella meccanica agricola impiegata nell’orticultura e frutticultura e nelle tecnologie legate al settore vitivinicolo e olivicolo, oltre che nei macchinari legati alla trasformazione e quelli per confezionamento e imballaggio. Nel 2016 tutti i settori inerenti ai macchinari agricoli hanno registrato in Argentina performance positive: seminatrici (80%), mietitrebbie (54%), trattori (25%) e strumenti vari (16%). L’agroalimentare è il settore più rappresentativo dell’attività produttiva argentina. Il Governo ha recentemente eliminato i dazi all’export di beni agricoli, bestiame, prodotti ittici. L’Argentina detiene, rispettivamente, l’ottavo e il settimo posto al mondo nella produzione ed esportazione di prodotti alimentari; è leader mondiale nelle esportazioni di olio e farina di soia e di girasole, di carni equine, di miele, di pere, di succo concentrato di limone e uva e di erba mate (da infusione); detiene il secondo posto per il mais e succo di mele ed è tra i primi produttori-esportatori mondiali di cereali in generale, carne bovina, vino, legumi, pesce.
Estrattivo. Esistono importanti opportunità per le imprese italiane nell’indotto del settore minerario. L’Argentina detiene infatti il sesto posto al mondo per disponibilità di risorse minerarie. Il Paese ha un potenziale di sviluppo minerario in quasi tutto il territorio, sebbene le regioni più promettenti siano quelle vicine alla Cordigliera delle Ande. Nel Paese si trovano giacimenti di oro, rame, argento, zinco, piombo, litio, nichel, argilla, marmo, quarzo, alluminio, magnesio e cobalto. Il Governo ha varato di recente un piano per la sostituzione delle importazioni di attrezzature e componenti per l’industria mineraria che prevede agevolazioni e incentivi per gli investimenti. Un ruolo minore ma non trascurabile è quello dell’automotive. L’Argentina è il terzo produttore di autoveicoli in America Latina dietro a Messico e Brasile. La filiera automotive rappresenta circa il 9% della produzione industriale del Paese.
PPP. È stato pubblicato sul “Boletin Oficial” il Regolamento dei contratti di Partecipazione Pubblico-Privata (PPP). L’obiettivo del governo è stato quello di stabilire un framework giuridico per lo sviluppo e il finanziamento dei progetti infrastrutturali da parte del settore privato. La legge ha lo scopo di definire regolamenti chiari e, tra le altre cose, permettere agli investitori di risolvere le dispute nelle corti internazionali.
Intanto gli operatori valutano come “molto positiva” la partecipazione argentina a Tuttofood 2017, chiusa ieri a Milano. Luciano Tanto - diplomatico argentino, console aggiunto - ha dichiarato “molto positivo” il bilancio della partecipazione argentina. Con l’impegno di replicarla nelle prossime edizioni. «In passato abbiamo partecipato ad altre fiere europee del settore, in Francia, Germania e Spagna. Quella italiana si è rivelata molto utile e certamente parteciperemo alle prossime edizioni».
LA FORZA DELLA MECCANICA L’ export italiano, nel 2016, è aumentato dell’8,8% , i settori leader sono la meccanica strumentale e gli apparecchi elettrici
POLITICA E INFRASTRUTTURE È entrato in vigore il PPP, schema giuridico che agevola lo sviluppo e il finanziamento di progetti infrastrutturali in ambito pubblico-privato
Il commercio torna a crescere
ANDAMENTO EXPORT ITALIANO
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