Dolce&Gabbana lancia la tendenza «Mini me»
a Tra i marchi per bambini, il precursore è stato senz’altro il francese che da molti anni ha affiancato alle linee junior e bebè quelle per adulti. Più rari i casi di successo tra i brand della moda: vestire i bambini non è facile e se si ricorre a una licenza (fare e distribuire abbigliamento e accessori per bambini è mestiere da specialisti) il rischio è di non dare un’immagine coerente del marchio. La soluzione scelta da
è diversa: il bambino è gestito direttamente e una parte importante delle collezioni va sotto il cappello “Mini me”. Piccoli e grandi uomini e piccole e grandi donne – poco importa in fondo se padre e figlio o madre e figlia – hanno la possibilità di scegliere gli stessi capi, miniaturizzati ad hoc. Lo stesso vale per borse e scarpe: un gioco per tutti, specie quando i bambini sono ancora piccoli e non sentono il bisogno di distinguersi, anche nel vestire, da-
Dolce&Gabbana
Petit Bateau,
gli adulti o dai genitori, come accade invece agli adolescenti (e non solo).
Passando al casualwear, un altro marchio che ha colto l’esigenza dei padri di regalare ai figli il loro capo preferito è molti capi spalla della linea junior sono la versione ristretta nelle misure ma non nello stile di quelli da adulto. A guardar bene il trend fu lanciato dal marchio di beachwear
il primo a puntare su una offerta quasi perfettamente parallela di costumi da uomo e da bambino con le stesse forme, fantasie, colori. Lo stesso ha fatto poi
ed entrambi i brand hanno esteso l’idea a donne e bambine.
In Italia lo fa da molto anche azienda specializzata in maglieria in cashmere che in anni recenti ha potenziato il beachwear puntando su stampe e tessuti tecnici. E proponendo subito il “mini me”.
lebrequin,
int Barth
Stone Island:
Fedeli,
Vi-
MC2 Sa-
– G.Cr.