Il Sole 24 Ore

Dolce&Gabbana lancia la tendenza «Mini me»

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a Tra i marchi per bambini, il precursore è stato senz’altro il francese che da molti anni ha affiancato alle linee junior e bebè quelle per adulti. Più rari i casi di successo tra i brand della moda: vestire i bambini non è facile e se si ricorre a una licenza (fare e distribuir­e abbigliame­nto e accessori per bambini è mestiere da specialist­i) il rischio è di non dare un’immagine coerente del marchio. La soluzione scelta da

è diversa: il bambino è gestito direttamen­te e una parte importante delle collezioni va sotto il cappello “Mini me”. Piccoli e grandi uomini e piccole e grandi donne – poco importa in fondo se padre e figlio o madre e figlia – hanno la possibilit­à di scegliere gli stessi capi, miniaturiz­zati ad hoc. Lo stesso vale per borse e scarpe: un gioco per tutti, specie quando i bambini sono ancora piccoli e non sentono il bisogno di distinguer­si, anche nel vestire, da-

Dolce&Gabbana

Petit Bateau,

gli adulti o dai genitori, come accade invece agli adolescent­i (e non solo).

Passando al casualwear, un altro marchio che ha colto l’esigenza dei padri di regalare ai figli il loro capo preferito è molti capi spalla della linea junior sono la versione ristretta nelle misure ma non nello stile di quelli da adulto. A guardar bene il trend fu lanciato dal marchio di beachwear

il primo a puntare su una offerta quasi perfettame­nte parallela di costumi da uomo e da bambino con le stesse forme, fantasie, colori. Lo stesso ha fatto poi

ed entrambi i brand hanno esteso l’idea a donne e bambine.

In Italia lo fa da molto anche azienda specializz­ata in maglieria in cashmere che in anni recenti ha potenziato il beachwear puntando su stampe e tessuti tecnici. E proponendo subito il “mini me”.

lebrequin,

int Barth

Stone Island:

Fedeli,

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– G.Cr.

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Tutti al mare. Linea per l’estate 2017

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