Ansaldo Sts, no dei soci al dividendo
Bocciata in assemblea la proposta di maxi-cedola del fondo Litespeed
pAnsaldo Sts non distribuirà dividendo. L’assemblea dei soci, che è andata in scena ieri, si è divisa ancora una volta confermando la spaccatura fra l’azionista di controllo Hitachi rail (50,77%) e i fondi che detengono il 49% del capitale. I soci erano chiamati a votare la proposta del fondo Litespeed (3,766% del capitale), sostenuta dagli altri fondi, che prevedeva la distribuzione di un maxi-dividendo di 1 euro, contro la proposta formulata invece dal cda di Ansaldo Sts di una cedola di 0,18 euro per azione. Alla fine l’assemblea ha approvato il bilancio 2016 e ha deciso di non assegnare alcun dividendo. Una scelta che, a valle dell’assise, Hitachi ha motivato con la volontà di assicurare «un beneficio a lungo termine alla società»
La spaccatura resta profonda, dunque. Il fondo Elliott che detiene il 31,68% di Ansaldo Sts ha anche presentato una richiesta per avviare un’azione di responsabilità nei confronti dei vertici della società, il presidente Alistair Dormer e l’ad Andrew Barr più i consiglieri Alberto De Benedictis e Katharine Rosalind Painter, richiesta che è stata messa ai voti e bocciata.
È stato, poi, De Benedictis a replicare ad alcune richieste di chiarimenti, anche rispetto al ruolo di Hitachi. «Non ci sono decisioni influenzate dall’azienda Hitachi - ha spiegato il vicepresidente -. Le decisioni sono prese dal cda in autonomia. Per evitare che non si possano sfruttare alcune opportunità, che ci sono e su cui si sta lavorando, vista la situazione attua- le abbiamo voluto sviluppare con la società Protiviti incaricata delle attività di internal audit un vademecum su come lavorare con Hitachi, un manuale operativo che entrerà a breve a far parte delle procedure aziendali».
L’assemblea è stata quindi molto movimentata e non sono mancati gli interventi critici. Come quello di Amber Capital che ha puntato il dito contro il bilancio giudicato «assai deludente» e ha sottolineato come «dall’analisi dei risultati economici, al di là della crescita assai ridotta del portafoglio ordini, sembrano essere del tutto assenti quei miglioramenti, quelle sinergie che Hitachi aveva prospettato al momento dell’acquisizione».