Vincolo estensibile anche per Flixbus
Pullman low cost a lungo raggio
pNon sembra, ma la sentenza che la Corte Ue emetterà su Uber potrebbe influire anche su un altro campione dei trasporti innovativi: Flixbus. Al momento, il gruppo tedesco che ha lanciato i bus low cost anche in Italia può operare regolarmente: il Dl 50/2017 (la manovrina di primavera) ha eliminato l’obbligo di conseguire in proprio lo status di impresa di trasporto passeggeri. Ma, se passassero i princìpi espressi ieri dall’Avvocato generale della Corte Ue, la questione potrebbe riaprirsi.
Oggi Flixbus ha solo lo status di capogruppo in raggruppamenti con imprese italiane che effettuano il trasporto. A febbraio un emendamento al decreto milleproroghe aveva im- posto di conseguire lo status di operatore. Aspetti politici a parte, la base giuridica di ciò era nel regolamento europeo 1071/2009, finora recepito solo negli appalti e rimasto “sospeso” in altri campi. Ma l’orientamento dell’Avvocato generale impone una riflessione.
L’orientamento porta all’obbligo di avere un titolo proprio anche a chi si qualifica intermediario (come Uber e di fatto Flixbus), se questi influisce in modo determinante sul servizio. E Flixbus, per contratto, svolge buona parte di pianificazione delle linee, marketing e strategia di vendita, oltre a fissare precisi parametri sul servizio.