Generali, nuovi obiettivi per rafforzare l’asset management
La divisione punta a un r isultato netto di 300 milioni l’anno entro il 2020
Generali annuncia una nuova strategia per trasformare il business dell’asset management e creare valore nel lungo periodo. Tutto questo mentre nel trimestre la compagnia registra un risultato operativo in crescita, con un utile di 535 milioni a causa del maggior carico fiscale, di svalutazioni, tra cui Alitalia per 42 milioni, e minori profitti di realizzo per 100 milioni di euro. Il dato, inferiore al consensus degli analisti, ha contribuito alla flessione registrata ieri in Borsa dal titolo (-2,94%).
Sul fronte dell’asset management, gli obiettivi sono sostanzialmente due: Generali mira a raggiungere entro il 2020 un risultato netto di 300 milioni l’anno per la divisione dedicata e di 500 miliardi di asset gestiti, incrementando così di 150 milioni l’utile netto di gruppo. L’efficienza del business ridurrà poi il rapporto costi/ricavi fino al 55% entro il 2020.
La nuova strategia creerà così la più grande piattaforma multi boutique in Europa fra gli asset manager assicurativi. Il primo passo in questa direzione sarà lo sviluppo di una piattaforma sui real asset e di gestione attiva per conseguire rendimenti e profitti maggiori. «Grazie ai nostri attivi di circa 450 miliardi di euro in Europa - ha spiegato il group chief investment officer e ceo di asset & wealth management Tim Ryan -, abbiamo un’opportunità unica per incrementare gli asset gestiti internamente e ottimizzare le nostre strutture operative anche razionalizzando i costi». Una nuova strategia, dunque, che spazierà dagli investimenti nei progetti infrastrutturali europei al private equity e al real estate. Non sarebbero previste al momento acquisizioni di aziende esterne, piuttosto - ha spiegato Ryan - il gruppo investirà 35 milioni per attirare nuovi talenti nella piattaforma nascente e sfruttare così gli asset già esistenti. Ciò non toglie che acquisizioni di piccola taglia potrebbe essere prese in considerazione. Resta esclusa, invece, dal nuovo piano Banca Generali, «un’ottima piattaforma, che sicuramente beneficerà di questo investimento, ma che resta fuori dalla strategia delineata».
Quanto ai conti, Generali ha registrato nel primo trimestre un risultato operativo in crescita del 4,2% a 1,2 miliardi. I premi sono pari a oltre i 19,2 miliardi (-2,5%), con una salita nei danni (+1,9%) e un calo nel Vita (-4,6%). La nuova produzione in termini di premi annui equivalenti flette del 2,2% a 1.225 milioni, ma in valore (new business value) sale del 33,3% a 463 milioni. Il Combined ratio è al 93,1%, nonostante maggiori sinistri catastrofali mentre l’operating Roe annualizzato è in miglio- ramento al 13,6% in linea con i target (oltre il 13%).
A livello di capitale il regulatory solvency ratio va al 178% (177% a fine 2016) e l’economic solvency ratio a 195% (194% a fine 2016). Il patrimonio netto di gruppo cala dello 0,9% a 24,3 miliardi, per la contrazione della riserva di utili su attività finanziarie disponibili per la vendita (-10% per 0,65 miliardi), con il leggero aumento dei tassi di interesse e degli spread, che si riflette sul valore degli investimenti obbligazionari. «Voglio sottolineare la solidità dei risultati - ha affermato l’amministratore delegato di Generali Philippe Donnet - Sono particolarmente soddisfatto per il fatto che tali risultati siano stati raggiunti con realizzi di gran lunga inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: questo è importante perché dimostra la nostra capacità di produrre reddito oggi senza sacrificare i redditi futuri».
Infine, quanto al pacchetto del 3,04% di Intesa Sanpaolo, il prezzo di carico «coincide con i prezzi del giorno di comunicazione della notizia», ha detto il cfo di Generali, Luigi Lubelli, nel corso della conference call. Il prezzo di chiusura di quella giornata era di 2,17 euro (in un range di oscillazione tra 2,13 e 2,21 euro) contro un prezzo di chiusura segnato ieri dal titolo della banca milanese di 2,83euro (-0,63%).
LA TRIMESTRALE Risultato operativo in crescita del 4,2% a 1,2 miliardi, con utile netto nei tre mesi di 535 milioni di euro Premi in tenuta a 19,2 miliardi