Fininvest sale al 41% di Mediaset
Fino a dicembre la holding della famiglia Berlusconi non potrà arrotondare oltre, neppure col buy-back Vivendi considera la sterilizzazione dei diritti di voto sopra il 10%
pFininvest spende la carta che ha in mano per rafforzarsi in Mediaset. La holding presieduta da Marina Berlusconi ha infatti comunicato ieri in serata di avere acquistato sul mercato quella quota dell’1,27% che le è consentita al momento per evitare di superare la soglia dell’Opa. In questo modo la partecipazione è salita al 39,53% del capitale e, considerato che Mediaset detiene azioni proprie per il 3,795% del capitale, al 41,08% dei diritti di voto. Gli acquisti sono stati effettuati nel periodo 20 aprile-11 maggio al prezzo medio di 3,67 euro (3,66 euro la chiusura di Borsa di ieri) per un esborso complessivo di 55 milioni.
Fino a dicembre, quando Fininvest ha effettuato l’ultimo arrotondamento, sotto la pressione del rastrellamento di Vivendi, non potrà arrivare a completare il 5% di incremento nell’arco dei dodici mesi concesso a un azionista di controllo, che non abbia già in tasca il 50%, senza incappare nell’obbligo di promuovere un’offerta totalitaria. Valgono i diritti i voto e non la percentuale di capitale, motivo per cui il buyback, per il quale il cda Mediaset chiederà il rinnovo della delega all’assemblea di fine giugno, non potrà essere speso fino a dicembre e comunque non fino al 10% in un solo colpo.
Per contro è del tutto probabile che se anche Vivendi volesse partecipare all’assemblea Mediaset non potrà farlo se non con meno del 10% dei diritti di voto. Infatti, non c’è solo da risolvere la questione con l’Agcom, ma anche con l’Antitrust europeo. Subito dopo Pasqua l’Authority delle comunicazioni ha stabilito che la contemporanea presenza del gruppo presieduto da Vincent Bolloré in Telecom e Mediaset non è compatibile con le disposizioni del Tusmar (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) e ha concesso due mesi di tempo - fino al 18 giugno - per presentare un piano e porvi rimedio entro i 10 mesi successivi: in pratica Vivendi deve dire come intende ridimensionarsi sotto il 10% di Mediaset, visto che la partecipazione in Telecom non è in discussione.
Con Bruxelles invece è in corso la procedura relativa alla notifica con la quale Vivendi ha comunicato che in previsione di esprimere i due terzi del consiglio Telecom (cosa che si è verificata all’assemblea del 4 maggio) avrebbe avuto il controllo di fatto sul gruppo telefonico, ora in attesa di autorizzazione. L’unico profilo antitrust emerso è il superamento della quota del 50% nel mercato dei mux che si ottiene sommando i canali tv per la trasmissione in digitale terrestre di Persidera (70% Telecom e 30% Gruppo L’Espresso) con quelli di Mediaset. L’impegno presentato da Vivendi alla Ue il 4 maggio non è realizzabile, in quanto presupporrebbe di disporre della volontà di Telecom di cedere la quota in Persidera. Ma Telecom, con un comunicato finito anche all’attenzione degli uffici Consob che si occupano di corporate governance, ha messo le mani avanti precisando di non essere a conoscenza, nè a livello di management nè a livello di cda, dell’ipotizzata operazione. Che, si può dare per scontato, non sarà portata all’attenzione del board, in quanto mancante dell’indispensabile requisito di essere nell’interesse della società. A questo punto per Vivendi l’unico modo di sciogliere il nodo con la Ue è agire sulla quota in Mediaset che, con il blitz di dicembre, è arrivata al 28,8% del capitale e al 29,9% dei diritti di voto. L’ipotesi considerata dai francesi, a quanto risulta, è quella non di cedere la partecipazione, ma di sterilizzare i diritti di voto per la parte eccedente il 10%. Una sterilizzazione strutturale (non cioè con “l’elastico”) dovrebbe bastare per l’Agcom e forse anche per l’Antitrust Ue. I rilievi sollevati dagli Olo sull’operazione di concentrazione VivendiTelecom - di cui ieri dava conto l’agenzia Reuters - non dovrebbero invece essere considerati per la procedura in essere, in quanto non pertinenti al problema rilevato nei mux.