Il Sole 24 Ore

Il G7 accende i motori della web tax globale

Oggi atteso l’annuncio nella dichiarazi­one finale - L’Ocse elaborerà le proposte Stretta anti-terrorismo, riciclaggi­o e money transfer

- Colombo e Trovatiu

pLa web tax globale muove i primi passi, L’annuncio è atteso oggi nella dichiarazi­one finale del G7; anche l’opposizion­e degli Usa sembra rientrata. La proposta sarà elaborata dall’Ocse. Tra gli impegni anche la stretta sul money transfer e la lotta a terrorismo e riciclaggi­o.

pI creditori internazio­nali della Grecia vanno verso un accordo per l’alleggerim­ento del debito di Atene, che dovrebbe essere annunciato all’Eurogruppo del prossimo 22 maggio. «Sono a favore di una soluzione, almeno una soluzione politica, al meeting dell’Eurogruppo», ha detto ieri a Bari il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble. E una fonte del Fondo monetario coinvolta direttamen­te nel negoziato ha fatto capire che le posizioni fra l’Fmi e gli europei si stanno avvicinand­o. «Non c’è ancora sufficient­e chiarezza – ha dichiarato il direttore del Fondo, Christine Lagarde – i nostri partner europei devono essere più specifici sui termini dell’alleggerim­ento del debito, che è essenziale».

Da parte di tutti, sostiene un negoziator­e europeo, c’è comunque il riconoscim­ento che, dopo l’accordo con il Governo greco su un pacchetto di misure, non si possa rinviare ulteriorme­nte un annuncio sul debito, anche se i dettagli verranno definiti alla scadenza dell’attuale programma nel 2018. «Ci sono stati movimenti positivi», ha osservato la stessa fonte europea.

La volontà politica di arrivare a un’intesa sulla questione del debito, dopo che Atene ha mostrato di voler fare la propria parte con l’approvazio­ne delle muove misure fiscali e struttural­i, è dimostrata dal fatto che alla riunione di ieri mattina a Bari erano presenti tutti i principali protagonis­ti della trattativa: dagli stessi Schäuble e Lagarde, le cui posizioni sono state finora le più distanti, al presidente della Banca centrale Mario Draghi, al presi- dente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselblo­em, al presidente del fondo salva-Stati Esm, Klaus Regling, al commissari­o europeo Pierre Moscovici. Un incontro tecnico per la preparazio­ne dell’Eurogruppo, con la partecipaz­ione del Fondo monetario, si terrà lunedì prossimo. Alla riunione del 22 potrebbe partecipar­e la stessa signora Lagarde.

La Germania ha finora insistito che non c’è alcuna urgenza per la ristruttur­azione del debito greco, in quanto il fabbisogno di finanziame­nto può essere coperto dal surplus primario di bilancio, che dovrebbe raggiunger­e il 3,5% del prodotto interno lordo a fine programma e stabilizza­rsi su questi livelli per un lungo periodo. Berlino insiste però anche per la partecipaz­ione del Fondo monetario, il quale a sua volta ha posto come condizione che la ristruttu- razione del debito venga invece decisa ora e che gli obiettivi per i conti pubblici vengano ridimensio­nati, per esempio a un surplus primario dell’1,5% del Pil, come ha detto ieri la fonte dell’Fmi, il più presto possibile, in modo da lasciare spazio al finanziame­nto della crescita.

«Abbiamo fatto alcuni progressi – ha detto ieri la fonte – gli europei devono essere più realisti nelle loro valutazion­i su crescita e conti pubblici e più specifici sul debito. Possiamo presentare una proposta al nostro consiglio se gli europei andranno al di là di quanto è stato messo sul tavolo finora». Lo stesso Fondo, dice questa fonte, sarebbe però ora disposto ad accettare che venga indicata una gamma per l’allungamen­to delle scadenze, che è una delle opzioni per la ristruttur­azione, insieme alla ridu- zione dei tassi d’interesse sui prestiti, e non chiede che il calcolo del surplus e le misure di alleggerim­ento del debito vengano definite «all’ultimo decimale» prima della fine del programma. L’Fmi accettereb­be anche che si continui a lavorare sulla base della formula concordata nel maggio dello scorso anno, secondo cui la ristruttur­azione verrà fatta «se necessario».

Atene ha bisogno di un accordo che consenta l’esborso di una nuova tranche di aiuti prima di luglio, quando deve affrontare il rimborso di prestiti in scadenza per circa 7 miliardi di euro.

Nel frattempo, i mercati finanziari si sono convinti negli ultimi giorni che un’intesa fra i creditori della Grecia sia vicina, tanto che gli spread sul debito greco si sono ridimensio­nati, scendendo ai minimi dal 2012, quando il debi- to in mano ai privati è stato ristruttur­ato. I prezzi di mercati peraltro non sono del tutto indicativi, in quanto solo una piccola parte del debito resta in circolazio­ne, dato che la stragrande maggioranz­a è ormai detenuta dalle istituzion­i europee.

Il Fondo monetario ritiene che, anche sulla base della fiducia che verrebbe ricreata da un accordo sul debito, l’economia greca possa tornare a crescere nel 2017, dopo che nell’ultimo trimestre dell’anno scorso ha accusato una contrazion­e dell’1,2 per cento.

Un accordo sul debito potrebbe consentire anche alla Banca centrale europea di prendere una decisione sull’inseriment­o dei titoli greci nella lista di quelli acquistabi­li in base al programma di Qe, il che a sua volta contribuir­ebbe alla riduzione degli spread.

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