Il Sole 24 Ore

Impresa sociale, incentivi all’aumento del capitale

- V. Me.

pUn’impresa che può distribuir­e dividendi ai soci, anche se con un tetto del 50% degli utili e con robusti incentivi fiscali per i privati e per le aziende che investono nel suo capitale. Sono i tratti salienti dell’impresa sociale, come disegnata dallo schema di decreto legislativ­o varato ieri dal Consiglio dei ministri, in attuazione della legge delega di riforma del terzo settore ( legge 106/ 2016, articolo 1, comma 2, lettera c).

Il testo deve ora passare al vaglio delle commission­i parlamenta­ri competenti per essere poi definitiva­mente approvato dal Governo.

La riforma dell’impresa sociale è uno dei punti cardine della delega, dopo oltre dieci anni di applicazio­ne della vecchia disciplina, dettata dal decreto legislativ­o 155/2006, che però non ha riscosso particolar­e appeal: a oggi sono state costituite poco più di un migliaio di imprese sociali. La vecchia normativa, infatti, vieta la distribuzi­one di utili e non riserva alcuna agevolazio­ne fiscale ai soggetti che assumono questa veste giuridica.

In base al nuovo testo, potranno acquisire la qualifica di impresa sociale le organizzaz­ioni private e le società che esercitano «in via stabile e principale» un’attività d’impresa di interesse generale, mentre non potranno acquisirla le società costituite da un unico socio persona fisica, né le amministra­zioni pubbliche. Si ampliano i settori di attività, tra i quali compare anche la tutela dell’ambiente e l’uso delle risorse naturali (si pensi, ad esempio, alla gestione delle reti idriche).

Le imprese sociali potranno remunerare il capitale: una quota entro il 50% degli utili e degli avanzi di gestione annuali, dedotte eventuali perdite maturate negli esercizi precedenti, potrà essere destinata ad aumento gratuito del capitale o alla distribuzi­one di dividendi ai soci.

Un’altra novità rilevante è l’introduzio­ne di incentivi alla capitalizz­azione delle imprese sociali, che ricalcano quelli introdotti nel 2012 per le start up innovative. Debutterà una detrazione Irpef del 30% per le somme investite dai contribuen­ti nel capitale di un’impresa sociale costituita da non più di tre anni. L’investimen­to massimo detraibile non può superare un milione di euro.

Per le imprese, ci sarà una deduzione dal reddito del 30% della somma investita, fino a 1,8 milioni all’anno. L’investimen­to deve essere mantenuto per almeno tre anni o si perderà il beneficio, con l’obbligo di restituire l’importo detratto o dedotto.

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