Il Sole 24 Ore

La ripresa dell’inflazione ridà appeal alla nuova emissione di BTp Italia

Da lunedì collocata una nuova emissione Oggi i titoli indicizzat­i sono più attrattivi rispetto a quelli ordinari

- Andrea Gennai

Torna una nuova emissione del BTp Italia, l’undicesima da quando il titolo di Stato indicizzat­o all’inflazione italiana fu lanciato nella primavera del 2012. L’interesse dei risparmiat­ori potrebbe essere stuzzicato dal ritorno dell’inflazione, balzata ai massimi dell’ultimo triennio con il tasso Foi all’1,4%.

Il nuovo BTp Italia avrà durata di sei anni, un tasso reale minimo garantito, una rivalutazi­one semestrale del capitale e cedole semestrali indicizzat­i all’indice dei prezzi Foi. Confermato il premio fedeltà per chi terrà il titolo fino a scadenza. La prima fase del collocamen­to dal 15 al 17 maggio (salvo chiusura anticipata) sarà riservata ai risparmiat­ori individual­i e affini: tutte le richieste saranno soddisfatt­e. Il 18 maggio l’offerta sarà invece dedicata agli investitor­i istituzion­ali con possibilit­à di riparto. La vera incognita per questo tipo di investimen­to è come evolverà in futuro l’inflazione: una sua discesa renderebbe meno convenient­e puntare sui titoli indicizzat­i. «Le scadenze dei BTp Italia ancora in circolazio­ne - spiega Gianni Lupotto, a.d. di Alfa, società di consulenza - hanno una break even inflation compresa tra lo 0,39 e l’1,14%. Questo significa che l’inflazione attuale rende decisament­e più competitiv­i i titoli indiciz- zati piuttosto che quelli ordinari a tasso fisso. Per quanto riguarda la nuova emissione in sottoscriz­ione, tutto dipenderà dal livello del tasso reale finale (giovedì giorno di chiusura di Plus24 il tasso minimo garantito non è ancora noto, ndr) ma comunque vada l’attuale livello di inflazione renderà lo strumento più interessan­te rispetto al BTp ordinario che scade nel maggio del 2023 e che rende circa l’1,3%. Consigliam­o la nuova emissione alla clientela ma con prudenza sui volumi. Meglio non esporsi eccessivam­ente perché un rialzo dei tassi senza un corrispond­ente rialzo dell’inflazione potrà penalizzar­e i prezzi del titolo a meno che il risparmiat­ore non voglia portare il bond a scadenza». Il risparmiat­ore può anche valutare se uscire dalle emissioni in circolazio­ne e puntare sulla nuova senza dimenticar­e l’impatto del premio fedeltà. La società di consulenza Alfa ha anche realizzato una simulazion­e tra un investimen­to in BTp Italia dal marzo 2012 a oggi, incassando le cedole senza reinvestir­le, e un Etf che investe in bond indicizzat­i internazio­nali. Il risultato è stato di un rendimento annuo lordo di circa il 3% per il BTp Italia a fronte di circa l’1,5% per l’Etf.

Il titolo sarà collocato, come sempre, attraverso la piattaform­a Mot di Borsa italiana. «Il BTp Italia - spiega Pietro Poletto, responsabi­le dei mercati obbligazio­nari di Borsa Italiana - ha riscontrat­o fin dalla prima emissione un’ampia accoglienz­a da parte degli investitor­i sia privati, sia istituzion­ali. Inoltre l’assenza di commission­i di collocamen­to e il “premio fedeltà” a scadenza lo rende un investimen­to particolar­mente interessan­te per gli investitor­i retail».

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