La ripresa dell’inflazione ridà appeal alla nuova emissione di BTp Italia
Da lunedì collocata una nuova emissione Oggi i titoli indicizzati sono più attrattivi rispetto a quelli ordinari
Torna una nuova emissione del BTp Italia, l’undicesima da quando il titolo di Stato indicizzato all’inflazione italiana fu lanciato nella primavera del 2012. L’interesse dei risparmiatori potrebbe essere stuzzicato dal ritorno dell’inflazione, balzata ai massimi dell’ultimo triennio con il tasso Foi all’1,4%.
Il nuovo BTp Italia avrà durata di sei anni, un tasso reale minimo garantito, una rivalutazione semestrale del capitale e cedole semestrali indicizzati all’indice dei prezzi Foi. Confermato il premio fedeltà per chi terrà il titolo fino a scadenza. La prima fase del collocamento dal 15 al 17 maggio (salvo chiusura anticipata) sarà riservata ai risparmiatori individuali e affini: tutte le richieste saranno soddisfatte. Il 18 maggio l’offerta sarà invece dedicata agli investitori istituzionali con possibilità di riparto. La vera incognita per questo tipo di investimento è come evolverà in futuro l’inflazione: una sua discesa renderebbe meno conveniente puntare sui titoli indicizzati. «Le scadenze dei BTp Italia ancora in circolazione - spiega Gianni Lupotto, a.d. di Alfa, società di consulenza - hanno una break even inflation compresa tra lo 0,39 e l’1,14%. Questo significa che l’inflazione attuale rende decisamente più competitivi i titoli indiciz- zati piuttosto che quelli ordinari a tasso fisso. Per quanto riguarda la nuova emissione in sottoscrizione, tutto dipenderà dal livello del tasso reale finale (giovedì giorno di chiusura di Plus24 il tasso minimo garantito non è ancora noto, ndr) ma comunque vada l’attuale livello di inflazione renderà lo strumento più interessante rispetto al BTp ordinario che scade nel maggio del 2023 e che rende circa l’1,3%. Consigliamo la nuova emissione alla clientela ma con prudenza sui volumi. Meglio non esporsi eccessivamente perché un rialzo dei tassi senza un corrispondente rialzo dell’inflazione potrà penalizzare i prezzi del titolo a meno che il risparmiatore non voglia portare il bond a scadenza». Il risparmiatore può anche valutare se uscire dalle emissioni in circolazione e puntare sulla nuova senza dimenticare l’impatto del premio fedeltà. La società di consulenza Alfa ha anche realizzato una simulazione tra un investimento in BTp Italia dal marzo 2012 a oggi, incassando le cedole senza reinvestirle, e un Etf che investe in bond indicizzati internazionali. Il risultato è stato di un rendimento annuo lordo di circa il 3% per il BTp Italia a fronte di circa l’1,5% per l’Etf.
Il titolo sarà collocato, come sempre, attraverso la piattaforma Mot di Borsa italiana. «Il BTp Italia - spiega Pietro Poletto, responsabile dei mercati obbligazionari di Borsa Italiana - ha riscontrato fin dalla prima emissione un’ampia accoglienza da parte degli investitori sia privati, sia istituzionali. Inoltre l’assenza di commissioni di collocamento e il “premio fedeltà” a scadenza lo rende un investimento particolarmente interessante per gli investitori retail».