Il Sole 24 Ore

Diversific­are con Bonos e Ot

Nei portafogli bond spagnoli e portoghesi assieme a quelli italiani

- marcello. frisone@ ilsole24or­e. com

Se le prospettiv­e economiche dell’Europa dovessero confermars­i in migliorame­nto, diversific­are il portafogli­o con una combinazio­ne di titoli sovrani sia spagnoli, sia portoghesi (più redditizi) potrebbe rappresent­are una strategia di investimen­to da abbinare al “classico” portafogli­o obbligazio­nario di titoli di Stato italiani.

Infatti, in uno scenario positivo per l’eurozona — consolidat­o dai risultati elettorali della prima parte dell’anno ( si veda anche articolo a fianco) — può forse aver senso valutare l’investimen­to in titoli di Stati di altri Paesi periferici che non siano l’Italia.

Dunque, escludendo per ovvi motivi di rischio eccessivo la Grecia ( anche se i titoli governativ­i ellenici hanno garantito ritorni a doppia cifra nella prima parte del 2017), i Paesi periferici sui quali è realistico concentrar­si sono, appunto, Spagna a Portogallo.

i bonos

I titoli sovrani spagnoli offrono a oggi rendimenti inferiori rispetto a quelli italiani; la differenza è piuttosto significat­iva su tutte le scadenze (si veda tabella in pagina). Non molto tempo fa il rapporto era invertito (i titoli spagnoli rendevano più di quelli italiani, segnalando dunque un maggior rischio percepito dai mercati).

Nel corso degli ultimi due anni, invece, complice una ripresa economica iberica robusta e la soluzione della situazione di “empasse” politico, l’attitudine degli investitor­i verso la Spagna è fortemente migliorata. «A oggi — spiega Achille Vallone di Marzotto Sim — l’investimen­to in obbligazio­ni del paese iberico ha dunque senso prevalente­mente in ottica di diversific­azione del rischio e non tanto per ottenere più rendimento » .

le obrigações do tesouro (ot)

Diverso è il discorso per il Portogallo, la cui condizione è da tempo seconda (in senso negativo del termine) soltanto alla Grecia. A preoccupar­e ulteriorme­nte gli investitor­i c’è stato il fatto che il paese lusitano ha eletto nel 2015 un Go- verno di sinistra, dal quale si temevano decisioni poco responsabi­li dal punto di vista delle politiche economiche.

Alla prova dei fatti (almeno per il momento) i timori si sono però rivelati eccessivi. In effetti, la ripresa dell’economia portoghese è stata migliore del previsto e le dinamiche del debito sembrano per adesso sotto controllo. Restano timori significat­ivi l egati soprattutt­o al risanament­o del settore bancario ma allo stesso tempo è indubbio che il flusso di notizie degli ultimi sei-nove mesi ha segnato un costante migliorame­nto. «Con rendimenti decisament­e più elevati rispetto ai BTp — conclude Vallone —, i titoli governativ­i portoghesi rappresent­ano un’alternativ­a allettante in termini di rendimento. Se gli scenari positivi per l’Europa dovessero continuare a rafforzars­i, è plausibile che anche il Portogallo possa continuare sulla strada del risanament­o con evidenti conseguenz­e positive per le obbligazio­ni e per chi ha deciso di immetterle nel proprio portafogli­o».

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