Sul bond di Sondrio pesa il «rinvio» della scadenza
L’emissione che scade nel 2022 è stata offerta ai possessori di 5 titoli dell’istituto valtellinese che scadono nel 2020
L’obbligazione in possesso del lettore di questa settimana è un titolo senior ( quindi non subordinato) a tasso fisso emesso dalla Popolare di Sondrio con scadenza aprile 2022. Il bond prevede, per tutta la durata del titolo, il pagamento di cedole semestrali al tasso fisso dell’ 1,70% su base annua. L’intero rimborso del capitale è previsto alla scadenza del 21 aprile 2022. La negoziazione del titolo avviene sul sistema multilaterale Hi- Mtf.
Il titolo, lo scorso marzo, è stato oggetto di scambio nell’offerta pubblica di scambio volontaria promossa dalla Pop. Sondrio contro altri 5 bond con scadenza 2020 della stessa banca. In tale occasione, l’istituto insieme al rateo interessi maturato sui bond esistenti alla data di scambio, ha corrisposto il bond ordinario in analisi (isin IT0005245888) per un ammontare nominale complessivo corrispondente al titolo conferito in adesione. Stante i risultati pubblicati dalla banca, vi è stata un’adesione alla proposta per un nominale totale di circa 83 milioni su un totale di 157 milioni di euro.
gli scenari di probabilità
Secondo le analisi svolte da Alma Iura, Centro per la formazione e gli studi giuridici, bancari e finanziari di Verona, nelle attuali condizioni di mercato e di rischio-emittente l’obbligazione ha una probabilità del 10,77% di generare una perdita di 56,94 euro su 100 investiti (con un valore medio di recupero di 43,06 euro su 100 di nominale), e una probabilità del 89,23% di conseguire un risultato soddisfacente con un valore medio di 107,63 euro. In linea con questi scenari probabilistici, il fair value del titolo è pari a 100,68 euro con un grado di rischio medio-basso (coerente con l’assenza di clausole di subordinazione ma influenzato dalla scadenza a lungo termine del bond).
la situazione della banca
L’assemblea ordinaria dei soci della Popolare di Sondrio ha approva- to lo scorso 29 aprile il bilancio dell’esercizio 2016, che è stato chiuso con un utile netto di 80 milioni di euro. In tale sede, è stato deliberato il riparto dell’utile stesso, che prevede la distribuzione di un dividendo unitario lordo di 0,06 euro per ciascuna delle azioni in circolazione, che sarà messo in pagamento con data di stacco 22 maggio 2017.
Per quanto riguarda il gruppo bancario, invece, l’utile netto del bilancio consolidato del 2016 è stato pari a 98,6 milioni di euro, in calo del 23% rispetto all’esercizio precedente, penalizzato anche dal contributo richiesto per la soluzione delle crisi bancarie in atto. In occasione dell’Assemblea, inoltre, i soci hanno dato mandato al Consiglio di intraprendere un nuovo piano per l’acquisto e l’alienazione di azioni proprie fino a numero massimo di azioni pari al 2% del capitale sociale, al fine di favorire la circolazione dei titoli.
Infine, sull’incognita della trasformazione dell’istituto da cooperativa in Spa, i vertici del gruppo hanno respinto ogni ipotesi di aggregazione. Resta, comunque, l’attesa di un pronunciamento da parte della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato, dopo che lo scorso 17 dicembre non si era potuta tenere l’assemblea straordinaria, convocata per procedere alla trasformazione da scpa a spa, a causa del provvedimento d’urgenza emesso dal Tribunale di Milano con cui se ne inibiva lo svolgimento.
Investimento iniziale pari a 100 euro