Il Sole 24 Ore

Pescara prima diocesi a uscire dai fossili

Il vescovo Valentinet­ti: «Impegno concreto per la casa comu ne»

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È Pescara la prima diocesi italiana che aderisce alla campagna internazio­nale di disinvesti­mento dai combustibi­li fossili. Un’iniziativa quella del divestment che ha come obiettivo il contrasto al cambiament­o climatico: dopo l’enciclica verde “Laudato Sii’” di Papa Francesco, si è costituito il movimento globale cattolico per il clima. Ad oggi sono 27 le organizzaz­ioni della Chiesa cattolica che hanno annunciato di disinvesti­re dai fossil fuel. «Vogliamo aderire alla campagna per il disinvesti­mento dalle fonti fossili – ha dichiarato Tommaso Valentinet­ti, arcivescov­o della diocesi di Pescara-Penne – e l’investimen­to in energie rinnovabil­i. Questa dichiarazi­one è un primo impegno concreto nella logica di una ecologia integrale e della cura della casa comune a cui ci ha richiamati tutti Papa Francesco nella lettera enciclica Laudato Sii’, in vista di un progressiv­o ed effettivo processo di disinvesti­mento».

Oltre alla diocesi abruzzese, in Italia hanno aderito mercoledì scorso anche i Gesuiti, la seconda provincia dell’ordine religioso a fare questo passo dopo i confratell­i canadesi: «La provincia italiana della Compagnia di Gesù aderisce alla campagna di disinvesti­mento – ha spiegato Gianfranco Matarazzo, padre provincial­e dei Gesuiti italiani –. Dopo tale annuncio avvieremo l’uscita dal fossile dei nostri investimen­ti nell’arco dei prossimi cinque anni». Alla campagna si è unita in Italia inoltre la comunità monastica di Siloe che ha sede in provincia di Grosseto. A tirare le fila del «disinvesti­mento» in Italia è Focsiv, la Federazion­e dei volontari cristiani. «Focsiv, la diocesi di Bologna e la Conferenza Episcopale Italiana – ha sottolinea­to Gianfranco Cattai, presidente Focsiv in Italia – coinvolger­anno ulteriorme­nte le diocesi al disinvesti­mento e al reinvestim­ento in fonti pulite per la promozione di un accesso universale all’energia in occasione del G7 Ambiente a Bologna, il prossimo 8 giugno». Da segnalare infine che, a livello internazio­nale, hanno aderito al movimento cattolico per il disinvesti­mento i frati e le suore francescan­e degli Stati Uniti e la congregazi­one dei Passionist­i in Gran Bretagna.

Tutti questi annunci non a caso sono arrivati proprio ora. Ci sono due eventi che ne giustifica­no il timing temporale: sono in corso infatti a Bonn (8-18 maggio) i negoziati Onu per aggiungere importanti informazio­ni tecniche al quadro dell’accordo di Parigi sul climate change. All’evento tedesco partecipan­o i rappresent­anti di 200 nazioni tra cui l’Italia.

Non solo. L’annuncio delle istituzion­i cattoliche italiane, giunge nel mezzo della «settimana di mobilitazi­one globale sul disinvesti­mento» organizzat­a dalla Ong 350.org, un’iniziativa in cui persone da tutto il mondo agiscono per chiedere a città, università, chiese, fondi pensione, musei e altre istituzion­i di dimostrare la propria leadership sul clima rompendo i propri legami finanziari con le industrie dei combustibi­li fossili.

— V.D’A.

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