Il rischio Forex corre sul web
Crescono i banner pubblicitari di società che propongono alti rendimenti. E sale pure il conto delle perdite
Dareste i vostri soldi al primo che passa? A domanda retorica risposta scontata: no. Eppure, i ncredibilmente, sono sempre di più gli investitori italiani che abboccano alle numerose inserzioni pubblicitarie (i cosiddetti banner) che appaiono sui social network e sui siti web . Almeno a giudicare dalle numerose denunce giunte alle varie associazioni di tutela del risparmio attive sul territorio nazionale. Merito, naturalmente, di slogan accattivanti che promettono rendite favolose, cambi di tenore di vita, moltiplicatori di ricchezza, amplificatori di reddito.
Il tutto naturalmente a rischio zero. Tutti truffatori questi inserzionisti? Certo che no. Ma non è proprio indispensabile essere certi di avere a che fare con delinquenti più o meno abituali per evitare di consegnare loro i nostri risparmi. Il fatto che ciò accada con sempre maggiore frequenza è un chiaro indicatore di disorientamento sociale. Il rapporto di moltissimi potenziali investitori con il denaro è diventato ansioso al limite della patologia: anche per alcune ragioni strettamente collegate alla fase che stiamo vivendo: da una parte abbiamo a che fare con i bassi rendimenti degli i nvestimenti tradizionali, dall’altra con la
disorientamento sociale
A questo si è aggiunto il Bail in che ha messo i n discussione persino le funzioni di mera « custodia valori » o deposito di liquidità assunti dalle banche sino ad oggi. Senza fare menzione della crisi economica e del lavoro che ha colpito ( e continua a colpire) fasce sempre più ampie di generatori di reddito di ogni età. Questo può indurre almeno una parte di loro ad abbassare le difese e ad ascoltare il canto delle sirene del web con conseguenze quasi sempre catastrofiche o, comunque, distanti anni luce dalle promesse sbandierate sui banner. Giovanna Leone docente di Psicologia sociale e della comunicazione alla Sapienza di Roma spiega: «Già negli anni settanta è stato provato che di fronte alla promessa di un guadagno le persone tendono a trascurare la possibilità, ugualmente plausibile, che si verifichi una grave perdita » .
costi e benefici
«La mente infatti - prosegue Leone - non effettua razionalmente un bilancio tra costi e benefici, come si era creduto in molte teorie classiche sulla decisione, ma è influenzata dal modo in cui le informazioni le vengono fornite». E aggiunge: «Gli esperimenti hanno provato che si tende a sovrastimare la probabilità di ciò che viene presentato come una certezza, mentre si trascura la plausibilità degli altri possibili esiti. Leggendo con quale certezza si presentano come sicuri guadagni