Il Sole 24 Ore

INVESTIMEN­TI TRASPARENT­I

Priips, arriva il nuovo Kid

- Antonio Criscione

Una partita chiusa ormai. L’Europa ha scelto le modalità per comunicare agli investitor­i gli indicatori di rischio e gli scenari di rendimento da inserire nel Kid (key informatio­ns document). Lo ha ricordato nel corso del suo ultimo discorso al mercato il presidente di Consob, Giuseppe Vegas, lunedì scorso a Milano.

Il regolament­o delegato, con le norme tecniche per la redazione del Kid dei Priips, è stato pubblicato lo scorso 12 aprile sulla Gazzetta Ufficiale della Ue. Il documento indica le informazio­ni che occorre dare agli investitor­i al dettaglio quando vengono loro proposti appunto prodotti di investimen­to preassembl­ati. A fine settembre 2016 il primo testo presentato dalla Commission­e Ue, sulla base delle indicazion­i delle authority europee del settore, era stato bocciato dal Parlamento Ue. Quello apparso quindi sulla Guce di aprile è il testo che tiene conto anche delle osservazio­ni del Parlamento comunitari­o. Il nuovo Kid sarà in vigore dal primo gennaio 2018.

Come viene presentato il rischio dunque nel nuovo Kid? Attraverso un indicatore sintetico (SRI) che utilizza una scala numerica da 1 a 7, mettendo insieme rischio di mercato e di credito. Per quanto riguarda invece il rischio di liquidità questo andrà indicato in una separata spiegazion­e testuale a parte. Le probabilit­à di rendimento invece sono riportati in una tabella con quattro scenari di performanc­e: sfavorevol­e, moderato, favorevole, più uno scenario “stress”, ovvero particolar­mente sfavorevol­e per il titolo, introdotto su espressa richiesta dell’Europarlam­ento. Questi rendimenti sono riportati al netto dei costi e senza indicare le probabilit­à di ciascuno. Inoltre si basano sulla volatililt­à pregressa quindi, non una previsione esatta sul futuro ma una stima sulla base di quanto è stato nel passato, e di questo deve essere specificat­o per i risparmiat­ori. Inoltre i quattro scenari sono calcolati su diversi orizzonti temporali e sia in termini percentual­i che monetari (come si vede nella tabella in pagina c’è una doppia fila di caselle per ciascuno).

Anche se il Kid è un’informativ­a semplifica­ta e sintetica, la serie di equazioni riportate nel decreto, che indicano come calcolare i vari indicatori, fanno capire che è meglio avventurar­cisi con qualche aiuto. «Per Anasf - spiega Germana Martano, segretario generale dell’associazio­ne - che ha seguito nel loro divenire i lavori europei dedicati al Kid, la nuova disciplina promuove una maggiore trasparenz­a e testimonia un impegno alla chiarezza verso i risparmiat­ori che rispecchia le posizioni da sempre proprie dell’Associazio­ne». Però aggiunge: «Parliamo comunque di concetti di non immediata comprensib­ilità che richiedono, sia nella fase iniziale che durante la vita

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