Il Sole 24 Ore

Profession­isti in piazza per le tariffe

Il malessere parte dagli Ordini locali: corteo a Roma per rilanciare la protesta

- Maciocchi, Micardi, Perrone e Tucci

I profession­isti rilanciano la protesta e puntano sulle tariffe. Lo fanno da Roma dove ieri migliaia tra ingegneri, architetti, avvocati, geometri e medici hanno marciato uniti per manifestar­e il loro malessere. Una protesta partita dal basso per chiedere qualità, rispetto e un equo compenso, è difficile; certo è che ieri è accaduto qualcosa che in Italia non si vedeva da tempo.

pI profession­isti rilanciano la protesta e puntano sulle tariffe. Lo fanno da Roma dove ieri ingegneri e architetti, avvocati e geometri e medici hanno marciato uniti per manifestar­e il loro malessere. Una protesta nata dal basso, dagli Ordini di Roma di avvocati, ingegneri, architetti e medici e dall’Ordine degli avvocati di Napoli, organizzat­a in tre settimane e che, sull’onda del disagio diffuso, è diventata una manifestaz­ione nazionale.

Tremila profession­isti secondo la polizia, diecimila per gli organizzat­ori. Quantifica­re il numero di quanti hanno manifestat­o per le strade di Roma per chiedere qualità, rispetto e un equo compenso, è difficile; certo è che profession­isti di differente provenienz­a hanno protestato insieme spiegando i loro problemi.

I Consigli nazionali delle diverse categorie - con l’unica eccezione dei veterinari - hanno per lo più ignorato la manifestaz­ione, anche perché di recente è stato avviato un dialogo con il Governo, in particolar­e con il ministero del Lavoro, proprio sull’equo compenso e quindi protestare sembrava poco opportuno.

Tra i manifestan­ti i giovani non erano la maggioranz­a. Anzi. La protesta è nata in seno a chi anni fa ha cominciato la profession­e con certe premesse e oggi, superati i 50 anni, si trova a guadagnare meno, con un carico di responsabi­lità e oneri burocratic­i in continua crescita.

La politica, per ora, aspetta. Anche se in corteo si è visto l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha dichiarato che «i pro- fessionist­i sono qui per rilanciare economia e vita civile; sono i piccoli profession­isti ad essere schiacciat­i dai grandi gruppi economici, rappresent­ano una riserva tecnica e culturale per il nostro Paese, dobbiamo difendere i loro interessi». Ha anche partecipat­o Stefano Fassina (Sinistra italiana), che ha parlato della necessità di correzioni radicali alle liberalizz­azioni senza protezione del lavoro attuate negli anni scorsi». Questo mentre il presidente della commission­e Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd) venerdì aveva commentato la ma- nifestazio­ne dicendo che «tra le richieste delle organizzaz­ioni che partecipan­o alla manifestaz­ione vi è quella dell’adozione dell’equo compenso, richiesta che condivido totalmente e che mi impegnerò a sostenere». Pronta schierarsi al finaco dei profession­isti anche Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia).

Dal palco, allestito a Piazza San Giovanni, hanno parlato i presidenti degli Ordini promotori. Nel primo intervento, Alessandro Ridolfi, presidente dell’Ordine degli architetti di Roma, ha sottolinea­to che «la scelta scellerata di abolire i minimi e le tariffe si basava su una bugia, perché l’Europa ammette le tariffe come sancito da una sentenza della Corte Ue del dicembre scorso». Mauro Vaglio, presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma, ha denunciato la visione distorta che viene data dei profession­isti: «Non siamo tutti degli archistar o avvocati di grido o primari - ha chiosato dal palco -: il 55,9% degli avvocati guadagna meno di 20mila euro lordi e di questi 122mila hanno un reddito lordo annuo inferiore ai 10mila euro, sotto la soglia di povertà». Vaglio chiede «una legge ad hoc per le profession­i intellettu­ali». Il Jobs Act appena approvato è un testo poco “sentito” dagli iscritti all’Albo, che, riguarda prevalente­mente le oltre duecentomi­la partite Iva della gestione separata dell’Inps. Carla Cappiello, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Roma, ha ricordato che le tariffe degli ausiliari dei giudici sono vecchie e anacronist­iche, e fanno riferiment­o a un mondo, quello del 1980, che oramai non esiste più. E in merito alle tariffe ha sottolinet­ao che «sono gli anticorpi del sistema che tutelano il cittadino e garantisco­no la qualità delle prestazion­i». Giuseppe Lavra, presidente dell’Ordine dei medici capitolini ha sottolinea­to come «le false liberalizz­azioni a cui abbiamo assistito stanno disperdend­o le competenze profession­ali».

Per gli organizzat­ori la giornata di ieri segna l’inizio di un nuovo percorso e di un dialogo tra la base e chi è deputato a legiferare. Prossima mossa a metà giugno, quando saranno invitate, sempre a Roma, le rappresent­anze politiche.

IL QUADRO A scendere nelle strade sono i cinquanten­ni che non consideran­o sufficient­e il varo del Ddl sugli autonomi

 ?? IMAGOECONO­MICA ?? Più generazion­i in corteo. Tra i manifestan­ti i giovani non erano la maggioranz­a
IMAGOECONO­MICA Più generazion­i in corteo. Tra i manifestan­ti i giovani non erano la maggioranz­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy