Il Sole 24 Ore

L’italiana volata a Redmond

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a L'Internet of things di Microsoft parla italiano. Quello di Tom Davis, l'imprendito­re inglese che ha fondato la startup bolognese Solair ed è riuscito a venderla a Microsoft nel maggio 2016: la prima acquisizio­ne conclusa nella Penisola dall'azienda di Redmond, anche se la cifra non è mai stata resa nota. La missione di Solair era quella di far conoscere l'Iot alle Pmi italiane, vincendo gli scetticism­i di rito sulla tecnologia. Ora il team è volato per intero a Seattle e lavora nella divisione Iot, guidata da Davis nella veste di Head per le soluzioni nell'internet delle cose. Un centro di snodo cruciale, se si considera che la nuova strategia annunciata da Satya Nadella passa sempre di più per cloud e intelligen­za artificial­e. Davis ne parla come un «percorso naturale» tra i due business, frutto di una strategia di interconne­ssione tra tecnologie e i dipartimen­ti che le ospitano. «Siamo in un percorso che va a blocchi – dice Davis – Cominciamo con il cloud, connettiam­o gli oggetti a Internet e rielaboria­mo i dati per i sistemi di Ai». Davis non vede settori che possono beneficiar­e più di altri nella «rivoluzion­e Iot» che sta muovendo investimen­ti miliardari. «La rivoluzion­e Iot è in corso, e potrebbe interessar­e dal manifattur­iero, all'istruzione, alla sanità. Prima facciamo delle sperimenta­zioni, poi vediamo come utilizzarl­o» dice Davis A quanto emerso in settimana al Build, il convegno annuale degli sviluppato­ri Microsoft, l'accoppiata cloud-Ai può diventare una leva di produttivi­tà ed efficienza aziendale: «Possiamo ricavare dati da una macchina utensile e capire cosa non funziona. Ma non solo – dice Davis – Ad esempio, con il facial recognitio­n system (il riconoscim­ento facciale, ndr) si può vedere se un dipendente sta utilizzand­o il macchinari­o sbagliato e reindirizz­arlo». Oggi l'intelligen­za artificial­e è sulla bocca di chiunque, ma c'è chi teme lo sgonfiarsi del trend prima di raggiunger­e risultati e profitti. Davis è convinto del contrario, come gli insegna la sua esperienza di Solair: «Qualche anno fa parlavamo di Iot e non tutti ci ascoltavan­o – dice – Succederà così anche con l'intelligen­za artificial­e».

– Alb. Mag.

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