«Borse europee, prospettive migliori che a Wall Street»
pLe società quotate europee avranno utili solidi e in crescita e il gap dei profitti con le aziende Usa, che è stato molto ampio per svariati anni, si restringerà: le società europee possono fare meglio di quelle Usa. È quanto sostiene Andrew Milligan, head of global strategy di Standard Life Investments. «Siamo sovrappesati sull’azionario europeo, la crescita europea all’1,5-2 è sostenibile, i dati macroeconomici sono buoni e il contesto internazionale è favorevole». Meno ottimismo per l’obbligazionario. «Non è lo stesso per i bond e i titoli di Stato europei, l’incertezza non consente di prendere posizioni di lungo respiro ma operazioni tattiche a breve. I rendimenti e tassi negativi in Europa e Giappone sono un grave problema, hanno provocato distorsioni, tengono bassi anche i rendimenti dei Treasuries. I tassi negativi scoraggiano gli investimenti e i consumi perché preoccupano imprese e famiglie. Restano tante incognite sui bond, ci aspettiamo un annuncio sul tapering della Bce dopo le elezioni tedesche. E poi i rischio politico: tra tutti, nel periodo 2017-2018, il più preoccupante per me è l’Italia. Cigni neri? Direi le incognite principali sono Italia, Cina e Trump». Perchè l'Europa piace ora? «La crescita europea è sosteni- bile, all’1,5%-2% anno su anno è un risultato buono, soprattutto quando messo a confronto con la storia recente. Inoltre i dati economici stanno migliorando, l’indice Pmi dell’attività manifatturiera è al picco degli ultimi sei anni, i problemi di qualche anno fa - la Grecia, il debito sovrano, le banche - sembrano messi alle spalle. Inoltre l’Europa è aiutata da un contesto favorevole, il commercio globale in ripresa, un circolo virtuoso sulla disoccupazione, il credito bancario in aumento, i consumi migliorano. Tutto ci fa pensare che le imprese europee sono messe in condizioni tali da sfornare profitti in crescita. Il gap con le aziende americane a questo riguardo è stato molto ampio per svariati anni ma si sta restringendo. La stagione degli utili negli Usa sta andando bene, tra il 10% e il 12%, l'Europa potrebbe fare meglio. Per questo siamo overweight, sovrappesati, sull’azionario europeo».
Le banche centrali potrebbero rovinare la festa? A cominciare dalla Federal Reserve con i suoi rialzi. Ha funzionato la forward guidance?
Ha funzionato di sicuro con la Federal Reserve, che è stata molto chiara. Ha detto che farà una stretta monetaria graduale nei prossimi 12-18 mesi in linea con le condizioni del mercato del lavoro: potrebbe alzare i tassi due volte quest’anno e tre l’anno prossimo. Ma potrebbe anche fare di più: tutto dipenderà dalla politica di Trump sul taglio delle tasse. Ma se il dollaro Usa dovesse apprezzarsi troppo, frenando l'inflazione, i rialzi dei tassi della Fed nel 2018 potrebbero essere di meno. In quanto alla Bce, la forward guidance è un problema, come dimostrano le ultime dichiarazioni, ma questo è dovuto piuttosto alle divisioni interne alla Bce, che è composta da Paesi falchi come la Germania e altri Paesi colombe come la Francia, l'Italia o la Spagna.