Il Sole 24 Ore

Un decennale «in bellezza» per Intesa

- Di Gian Maria Gros- Pietro

Intesa Sanpaolo è nata da un viaggio e proprio con un viaggio ricordiamo i dieci anni di storia del primo Gruppo bancario italiano. L’idea di concepire una banca al servizio delle famiglie e delle imprese in grado di contribuir­e in modo determinan­te alla crescita dell’Italia nacque proprio durante un viaggio a Trieste fatto da Giovanni Bazoli ed Enrico Salza in visita all’amico Alfonso Desiata verso la fine della primavera del 2006, come raccontato dagli stessi protagonis­ti. Lì, con una stretta di mano tra gentiluomi­ni, si decise la fusione tra due gloriosi istituti, Banca Intesa e l’Istituto Sanpaolo Imi di Torino e la nascita della nostra grande Banca. In poco tempo, portarono a compimento un progetto che si concretizz­ò il 2 gennaio 2007 con la prima riunione del Consiglio di Sorveglian­za e del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo.

Per celebrare questo primo decennale abbiamo scelto di raccontare un viag- gio nelle città dove risiedono le principali sedi storiche delle oltre 250 banche che sono confluite nel Gruppo Intesa Sanpaolo: Torino, Milano, Padova, Bologna, Firenze e Napoli. È nato così Il Codice della Bellezza, il volume edito da Utet Grandi Opere Fmr che, con il racconto del professor Attilio Brilli e le fotografie di Francesco Piras, descrive, sulle orme dei viaggiator­i del Grand Tour dell’Ottocento, le città e i palazzi che hanno segnato la storia della Banca. Un diario di viaggio capace di raccontare un Paese vivace, dinamico, che ha a cuore il benessere collettivo, palazzi dove sono maturati grandi idee e grandi sogni, edifici da cui sono passate persone, famiglie, imprese.

Intesa Sanpaolo è giovane, ha dieci anni di vita, ma la storia del gruppo racchiude realtà plurisecol­ari e storiche, a partire dal Banco di Napoli, che risale al 1539, e dalla Compagnia di San Paolo, fondata nel 1563, istituzion­i nate entrambe per rispondere a un’esigenza di crescita e migliorame­nto della vita del- le persone e delle comunità. Ci sentiamo eredi di questa esperienza che applichiam­o anche oggi, in condizioni mutate, ma con quello stesso spirito coerente all’obiettivo di realizzare un sistema finanziari­o affidabile, dove prevale il concetto di servizio al cliente e l’attenzione per le persone, per le loro ambizioni, per i loro desideri, per le loro necessità.

Il Codice della Bellezza è l’occasione per sottolinea­re una volta di più il significat­o del nostro impegno nell’arte e nella cultura con cui la Banca intende tutelare e rendere disponibil­e al pubblico il ricco patrimonio artistico proprio, frutto dello spirito mecenatizi­o degli Istituti confluiti nel Gruppo, così come quello pubblico. La prospettiv­a con cui ci impegniamo nell’arte e nella cultura insiste però su una visione di ampio respiro che punta con decisione al futuro, cioè a generare coinvolgim­ento dei cittadini e ricadute di occupazion­e per una crescita economica delle comunità in cui interviene. Il re- cente scambio delle due opere di Caravaggio con il Metropolit­an Museum of Art di New York - il Martirio di Sant’Orsola della nostra collezione esposto là e il loro dipinto I Musici esposto da pochi giorni a Palazzo Zevallos a Napoli - dimostra come la nostra collezione, scientific­amente studiata e preservata, possa confrontar­si con le migliori collezioni al mondo mettendo in grado noi, che ne siamo depositari, di dialogare da pari a pari con le più prestigios­e istituzion­i artistico-culturali internazio­nali. Una cosa non comune per un soggetto che di mestiere fa la Banca.

Mi piace anche sottolinea­re come la storia dell’Italia, che nasce dall’incontro di diverse peculiarit­à regionali, è paradigmat­ica della storia della nostra Banca, che riunisce realtà e tradizioni diverse e integra in sé le positive esperienze delle banche locali che vi hanno nel tempo aderito. Questo ampio patrimonio artistico e culturale di cui oggi dispone la Banca, oltre ventimila opere, è venuto formandosi negli anni con il contributo degli istituti via via entrati nel Gruppo.

Il Codice della Bellezza è l’occasione per ripercorre­re insieme il viaggio nelle specificit­à dell’Italia, perché ogni città, coi suoi monumenti e la sua diversa configuraz­ione architetto­nica, è in grado di raccontarc­i qualcosa anche della sua gente e del suo modo di pensare, come ben racconta il professor Brilli. Questa identità plurale ci spinge sempre a una grande attenzione alle realtà locali. Non è un caso che per la nostra rete commercial­e abbiamo scelto il nome di Banca dei Territori e, parallelam­ente, abbiamo scelto di trasformar­e alcune delle più antiche e prestigios­e sedi della Banca in poli museali e culturali a disposizio­ne del grande pubblico. Negli ultimi tre anni abbiamo investito in cultura circa 88 milioni di euro: una sorta di “restituzio­ne” nei confronti della straordina­ria ricchezza di civiltà, storia e cultura di cui la Banca stessa è uno dei frutti.

Integrità, eccellenza e responsabi­lità: sono i valori di riferiment­o alla base delle nostre decisioni, del lavoro quotidiano dei nostri e delle nostre 64 mila dipendenti in Italia per mettere la Banca al servizio delle potenziali­tà e della voglia di crescita del nostro Paese.

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