I progetti di espansione dei centri commerciali
Quest’anno previsti 300mila metr i quadr i di nuovi spazi di vendita
pVerso il retail 4.0 con ampliamenti e piani di rinnovamento. Sono i fattori che quest’anno caratterizzano l’industria dei centri commerciali. Nel corso dell’anno tra aperture e ampliamenti, secondo gli ultimi dati di Cncc, sul mercato arriveranno 300mila metri quadri di spazi di vendita, di cui un terzo saranno ampliamenti. Un trend ben diverso da quello visto durante il 2016 quando gli ampliamenti sono stati pari a soli 35mila metri quadri, un decimo dei nuovi spazi di vendita.
«Il 2016 è stato l’anno della ripresa dei progetti di sviluppo - spiega Massimo Moretti, recentemente rieletto al vertice di Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali) -, mentre il valore degli acquisti delle famiglie è ancora lontano dai livelli pre-crisi».
Anche per questo fattore contingente sempre più gli shopping center puntano a rinnovarsi, con sostanziose operazioni di maquillage. Il 23 maggio verrà presentato il nuovo Oriocenter (Gruppo Percassi), che al termine della terza fase di ampliamento, un progetto da 30mila metri, complessivamente offrirà 105mila metri quadri di spazi di vendita, 280 negozi, 50 tra bar e ristoranti, ben 14 sale cinema e 8mila posti auto. Toglierà così lo scettro del più grande shopping center d’Italia a Il Centro di Arese del patron degli ipermercati Finiper Marco Brunelli che, ad oggi, conta su 93mila metri quadri di superficie e 205 negozi. Ad Arese si stanno gettando le basi della fase due che farà leva sul megastore Ikea, alcuni ristoranti stand-alone all’interno del perimetro ex Alfa e quasi certamente un multisala, oltre a impianti sportivi tra
cui una piscina.
Anche Scalo Milano (Gruppo Lonati e Promos) entra nella fase due di ampliamento e punta a raggiungere i 60mila metri di superficie entro un biennio. La nuova offerta ruota intorno a 25 negozi fashion, l’inaugurazione è prevista entro il primo semestre 2018, mentre il progetto prevede di arrivare a 300 punti vendita con la successiva terza fase.
«Si sta accelerando sull’ampliamento e rinnovamento per evitare l’obsolescenza dei mall - premette Gian Enrico Buso, managing director di Reno, colosso della consulenza del settore -. Investimenti che fanno crescere i passaggi del 2025% e riducono la quota di spazi non locati».
Oltre all’aumento delle superfici, le nuove tendenze dei centri commerciali più grandi prevedono una riduzione degli spazi destinati a iper e supermarket, un calo dei negozi più piccoli per fare spazio alle insegne più attrattive dell’abbigliamento e del tempo libero come, per esempio, Primark, Mediaworld, Ovs, H&M. Nei grandi mall, secondo gli ultimi dati di Reno, nel 2016 il valore medio delle vendite del canale iper ha sfiorato gli 88 milioni contro gli 82,7 del 2015. Questa è però l’eccezione, perché nei formati più piccoli di shopping center si va sempre meno per fare la spesa con cali dei ricavi food che arrivano al 30 per cento. Per contrastare la flessione si tende a innalzare la qualità dell’offerta alimentare con store di specialità, mentre per le altre categorie si riduce la dimensione dei negozi. Nonostante queste strategie per i gestori dei centri di fascia bassa resta faticoso trovare locatari, visto che la quota di locali sfitti negli ultimi tre anni è di poco superiore al 12 per cento.