Una Mille Miglia da 60 milioni
Una Freccia Rossa da 60 milioni di euro. A tanto ammonta il valore della Mille Miglia, universalmente conosciuta come «la gara più bella del mondo», che giovedì prenderà il via da Brescia. A 90 anni dalla prima edizione l’evento coinvolge 450 team provenienti da 43 paesi, i più lontani da Argentina, Giappone e Australia, insieme a vetture d’epoca il cui valore è impossibile quantificare.
Domani arriveranno i primi equipaggi, preceduti la scorsa settimana dalle auto e dai team di meccanici. «Quest’anno sono pervenute ben 705 domande conformi, un record» racconta soddisfatto Alberto Piantoni, amministratore delegato di 1.000 Miglia Srl, società dell’Automobile club di Brescia che organizza la corsa. La gara sarà preceduta dalla Mercedes-Benz Mille Miglia Challenge e dalla Ferrari Tribute to Mille Miglia, eventi monomarca che si svolgono lungo lo stesso percorso, a cui parteciperanno altri 121 equipaggi. La quota d’iscrizione di un’auto ammonta a 8.540 euro, fee che include l’ospitalità e il supporto durante la gara. I gentlemen drivers spesso hanno anche uno o due mezzi di supporto con i propri meccanici al seguito della carovana. Dalle quote d’iscrizione - complessivamente quest’anno si supereranno i 5 milioni - gli organizzatori realizzano quasi la metà del giro d’affari. Le sponso- rizzazioni valgono altri due milioni, escludendo quella di Chopard, marchio del lusso che si fregia del titolo di «World sponsor & official timekeeper» e supporta ininterrottamente dal 1988 la manifestazione. C’è poi il capitolo merchandising, che vale almeno altri 650mila euro.
«Il budget 2017 si sta allineando ai valori del 2016, chiuso con 8,5 milioni di ricavi - continua Piantoni -. L’obiettivo è di rafforzare il valore del brand intensificando l’attività sulle licenze e il merchandising per far diventare il brand ancora più forte». In prospettiva la società lavorerà su tre macroaree: l’internazionalizzazione, il fashion e il design, oltre all’industria del tempo libero, collaborando alla realizzazione di hotel tematici, parchi a tema e attrazioni caratterizzate dalla Freccia Rossa stilizzata che evocheranno le gesta dei campioni del passato. Un logo, di proprietà dell’Automobile club di Brescia, il cui valore è stimato in 40 milioni, «ma il cui perimetro di marca arriva a 60-80 milioni - aggiunge Piantoni -. Ci sono operatori che, per esempio, offrono tour al traino della gara usando senza licenza il marchio e sottraendoci servizi».
Durante la gara la voce ospitalità diventa la più importante per il territorio, considerando che tre team su quattro arrivano dall’estero. La trentina di hotel da cinque a tre stelle della città offrono quasi 3.200 posti letto e da domani registreranno un boom di ospiti. «Le prenotazioni si fanno da un anno all’altro - ricorda Alessandro Fantini, presidente Federalberghi della città di Brescia -. In città c’è il tutto esaurito per questo grande evento». Natural- mente, vista l’eccezionalità dell’evento, le tariffe vengono riviste all’insù e nel complesso l’incasso per gli hotel cittadini si può calcolare superiore a 1,2 milioni di euro. Situazione analoga per i resort nei dintorni del capoluogo, dalla Franciacorta fino a Sirmione: alcuni sono interamente riservati ai team ufficiali delle case automobilistiche e agli sponsor per i loro ospiti. Considerando una media di tre pernottamenti prima della partenza si arriva a una spesa di almeno 1.200 euro a persona con un giro d’affari che dovrebbe superare i 600mila euro.
Per quanto riguarda la ristorazione, oltre allo street food, gli appassionati che vorranno pranzare nei locali della città dovranno preventivare un costo che parte da 20 euro, fanno sapere da Bresciatourism. Nel complesso i ristoratori della provincia per effetto della Mille Miglia dovrebbero incassare non meno di 700mila euro, mentre è più difficile calcolare le ricadute sulle vie dello shopping in centro città e nei molti centri commerciali della zona.
La Freccia Rossa moltiplica gli arrivi di aerei executive. Dallo scalo business di Milano Linate Prime fanno sapere che nel 2016, nei giorni precedenti la gara, ci sono stati 60 movimenti al giorno contro i 40 dell’anno precedente. Lo scalo di Verona ha invece registrato a maggio una crescita del 40% rispetto ad aprile.