Un budget di due milioni più le spese scolastiche
pUna quota flessibile di risorse a disposizione dei dipendenti fissi per avvalersi di servizi nell’ambito della salute e dell’assistenza sanitaria, dell’assicurazione e della previdenza, dell’istruzione, dei servizi alla persona e del benessere e, infine, per il sostegno al reddito.
È il piano di welfare aziendale con il quale il gruppo Hera, la multiutility che opera in Emilia Romagna, nelle Marche, nel Veneto e in Friuli Venezia Giulia, ha previsto a favore di oltre 8.200 lavoratori con contratto a tempo indeterminato (su un totale di 8.500 addetti), una quota pari a 200 euro nel 2016, saliti a 360 quest’anno e destinati a diventare 385 euro nel 2018. Il colosso emiliano (ha il proprio quartiere generale a Bologna e ha chiuso il bilancio dello scorso anno con oltre 4,4 miliardi di ricavi) ha lanciato il programma “Hextra” dopo aver svolto una indagine tra i dipendenti per verificare quali erano le esigenze di welfare maggiormente avvertite. Ogni singolo lavoratore oggi può scegliere liberamente il servizio di cui usufruire sulla base delle necessità personali e familiari attingendo a quelli proposti nelle varie aree tematiche individuate dal gruppo.
«Siamo partiti con una lunga fase di ascolto – spiega il presidente della holding Tomaso Tommasi di Vignano – che attraverso questionari e focus group ci ha permesso di capire come costruire un piano di welfare che potesse migliorare l’impegno fino ad ora profuso per il benessere dei dipendenti». L’adesione dei lavoratori al piano Hextra è stata altissima fin dal primo momento. Gli iscritti l’anno scorso sono stati quasi 8mila, pari al 97% della popolazione potenziale dei dipendenti che possono usufruire dei servizi, per un totale di quasi 2 milioni di euro. Ad integrazione di questa quota flessibile Hera ha scelto di sostenere anche i dipendenti che hanno figli in età scolare riservando loro ulteriori benefits da utilizzare esclusivamente per le spese scolastiche (dall’asilo nido all’università) e che può essere utilizzati anche per l’acquisto di libri, per servizi di mensa o per le gite. E in occasione dell’ultimo anno scolastico si sono registrate oltre 3.800 richieste per un importo complessivo pari a 380mila euro: 192 quote integrative sono state usate per i soli servizi di asilo nido.
Il nuovo piano amplia e rafforza le politiche di welfare che erano già state adottate precedentemente da Hera, come le convenzioni con i centri estivi per i figli dei lavoratori: il gruppo contribuisce infatti per il 50% al pagamento della tariffa di iscrizione per la prima settimana di frequenza. Una opportunità che l’anno scorso è stata colta da 127 famiglie con figli di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Il gruppo emiliano è in espansione per quanto riguarda i livelli occupazionali. Negli ultimi tre anni ha effettuato quasi 600 nuove assunzioni, delle quali 226 solo nel 2017. Il 60% di quelle realizzate a partire dal 2003 sono il risultato di un percorso di stabilizzazione di personale con contratto a tempo determinato.
L’OFFERTA L’azienda bolognese mette a disposizione anche convenzioni con i centri estivi per i figli dei circa 8.500 lavoratori