Il Sole 24 Ore

ICI, LA DIMORA ABITUALE SI PROVA CON LE BOLLETTE

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Ho ricevuto un avviso di accertamen­to per il mancato pagamento dell’Ici nel 2011, perchè ritenevo che la mia casa fosse “abitazione principale”, ma mancava il requisito della residenza anagrafica. In effetti, fino al 2013 avevo mantenuto la residenza presso la casa di mia suocera, anche se a tutti gli effetti abitavo nel mio immobile. Ho saputo che ai fini Ici posso dimostrare la dimora abituale attraverso la bolletta elettrica, la tassa rifiuti, eccetera. Ci sono norme di riferiment­o in merito? E cosa potrei fare ai fini Imu per gli anni 2012 e 2013?

G.R. – TARANTO

In effetti, la nozione di “abitazione principale” ai fini Ici non richiedeva necessaria­mente la coincidenz­a di residenza anagrafica e dimora abituale, consentend­o al contribuen­te di chiedere i benefici di legge dimostrand­o la sussistenz­a della dimora abituale in un immobile diverso da quello di residenza anagrafica. A tale scopo, la norma non contiene alcuna indicazion­e: si tratta, pertanto, di una circostanz­a a prova libera (ad esempio: tramite bollette che attestino il consumo dei servizi a rete). Ai fini Imu, invece, occorre che la dimora abituale coincida con la residenza anagrafica. Per le annualità pregresse, quindi, non vi sono rimedi possibili. Mentre, per il futuro, il lettore dovrà trasferire la sua residenza nella casa in cui dimora abitualmen­te.

A cura di Luigi Lovecchio

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