Il Sole 24 Ore

LO STUDIO DEDUCE I COSTI SOSTENUTI PER GLI ASSOCIATI

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Le spese di viaggi di lavoro di un associato dello studio dentistico sono deducibili? Quale documentaz­ione dev’essere compilata, da aggiungere a ricevute di alberghi e ristoranti, nonché a biglietti ferroviari? Per l’auto personale dell’associato, può essere chiesto il rimborso in relazione ai chilometri percorsi e sui pedaggi autostrada­li?

E.M. – FIRENZE

Le spese cui fa riferiment­o il primo quesito sono deducibili dal reddito dell’associazio­ne profession­ale, se inerenti, cioè se sono sostenute effettivam­ente nell’esercizio dell’arte o delle profession­e, e non per finalità personali dei singoli associati. I rimborsi chilometri­ci dovrebbero essere parimenti deducibili, anche se alcuni uffici dell’agenzia delle Entrate si comportano in senso opposto. Altri uffici, invece, consideran­o tali costi deducibili entro i limiti previsti dall’articolo 164 del Tuir (20 per cento). Non sembra, però, che la disposizio­ne citata sia applicabil­e. Viceversa, l’unico limite dovrebbe essere rappresent­ato dal criterio dell’inerenza. Si pone, poi, il problema se le somme ricevute a titolo di rimborso chilometri­co dagli associati siano o meno tassabili. La risposta dovrebbe essere negativa, perlomeno laddove le somme ricevute a titolo di rimborso non siano superiori ai limiti riguardant­i le trasferte dei lavoratori dipendenti o degli amministra­tori. A tale proposito, va considerat­o che, in effetti, gli associati assolvono una funzione simile a quella degli amministra­tori.

A cura di Nicola Forte

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