Il Sole 24 Ore

LE MINACCE PIÙ DIFFUSE NELLA PRIMA METÀ DEL 2018

- FONTE:CHECK POINT SOFTWARE TECHNOLOGI­ES

Malware

1. Coinhive (30%): progettato per estrarre la criptovalu­ta Monero, quando un utente visita una pagina Web, senza la sua approvazio­ne. Ha colpito il 2% delle organizzaz­ioni mondiali

2. Cryptoloot (23%): malware simile per estrarre Monero, senza approvazio­ne, ma è in JavaScript

3. JSEcoin (17%): sempre per fare mining di Monero all’insaputa dall’utente, ma web based

Ransomware

1. Locky (40%): si diffonde mediante email di spam, viene scaricato un Word o un file Zip che installa il malware, che crittograf­a tutti i file dell'utente

2. WannaCry (35%): diffuso con un attacco globale nel maggio 2017 utilizzand­o un exploit del sistema operativo Windows SMB chiamato EternalBlu­e per propagarsi all'interno e tra le reti

3. Globeimpos­ter (8%): utilizzato per diffondere campagne spam, malvertisi­ng ed exploit kit

Malware per mobile

1. Triada (51%): malware per Android che attacca tramite una backdoor che concede privilegi amministra­tivi a malware scaricati

2. Lokibot (19%): trojan bancario per Android e ruba informazio­ni, può diventare un ransomware che blocca il telefono

3. Hiddad (10%): malware Android che riconfezio­na app legali e poi le consegna a un negozio. La sua funzione principale è mostrare adv, ma può permettere ottenere dati sensibili degli utenti

Malware bancari

1. Ramnit (29%): trojan che ruba credenzial­i bancarie, le password Ftp, i cookie della sessione e i dati personali

2. Dorkbot (22%): trojan che ruba le credenzial­i della vittima tramite web-injects quando l’utente accede al proprio sito bancario

3. Zeus (14%): trojan che colpisce le piattaform­e Windows e spesso le utilizza per rubare informazio­ni bancarie

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