Moody’s Riviste al ribasso le stime sulla crescita dell’Italia
Ridimensionate dall’agenzia anche le previsioni per il 2019
Moody’s ha tagliato le stime di crescita sull’Italia per 2018 e il 2019. L’agenzia si aspetta che nel 2018 il Pil italiano crescerà dell’1,2%, contro una precedente stima del +1,5%. Nel 2019, invece, la previsione è di un +1,1%, contro il precedente +1,2%. L'Italia, per Moody’s, è l’unica grande economia della zona euro che non cresce a un ritmo sostenuto. La revisione arriva con l’aggiornamento di agosto del Global Macro Outlook dell’agenzia.
Italia osservata speciale
L’area euro continua a essere trainata dalla Germania, paese per cui l’agenzia conferma le previsioni di crescita: +2,2% quest'anno e +1,7% nel 2019. Tra le principali economie dell'area, il taglio delle previsioni, comunque, non ha toccato solo l’Italia, l’agenzia ha leggermente rivisto al ribasso anche quelle della Francia per l’anno in corso, sceso all’1,8% dal 2% della precedente stima.
Prevedendo che la politica della Banca centrale europea resterà «espansiva», nel rapporto Moody’s spiega che un primo intervento al rialzo sui tassi è atteso nel terzo trimestre 2019 e non più nei primi tre mesi dell’anno: alla luce di questo, la stima sul Pil dell’intera area euro è per una crescita del 2,1% nel 2018 e dell’1,8% nel 2019. Rispettivamente, quasi il doppio rispetto alle stime appena riviste per il nostro paese.
Rischio «guerre» commerciali
Su queste previsioni pende però l’incertezza per l’evoluzione dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, anche se il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, in occasione della visita a Washington fatta questa estate ha indicato che le esportazioni dell’area euro verso gli Usa hanno rappresentato solo il 2,5% del Pil nel 2017. Quindi, sebbene i dazi Usa possano potenzialmente danneggiare seriamente alcuni settori, nell’insieme la situazione è considerata «gestibile».
Usa resta driver della crescita
Passando al resto del mondo, Moody’s si aspetta che l’economia dei Paesi del G20 registrerà una crescita del 3,3% nel 2018 e del 3,1% nel 2019. Le economie avanzate saliranno del 2,3% del 2018 e del 2% nel 2019, mentre le economie emergenti del G20 faranno registrare un +5,1% sia nel 2018 che nel 2019. Inoltre per Moody’s «l’economia Usa resta il driver della crescita globale». L’andamento della Cina è in rallentamento ma non oltre le attese, contestualmente l’economia del Regno Unito, «che sta decelerando», affronta «ulteriori rischi di calo a causa della Brexit».