Il Sole 24 Ore

Campari, la famiglia Garavoglia ridisegna le holding di controllo

La finanziari­a Lagfin accorcia la catena, nascono anche nuove entità

- —R.Fi.

La famiglia Garavoglia ridisegna la «galassia» lussemburg­hese cui fa capo il controllo di Campari. Come emerge dai documenti depositati in questi giorni nel Granducato e consultati da Radiocor, la holding Lagfin, depositari­a tramite Alicros della maggioranz­a di Campari, ha assorbito Jalfin e Ldr, che controllav­ano il 99% della stessa Lagfin e che a fine 2017 hanno costituito tramite scissione due nuove finanziari­e, cui hanno trasferito gran parte degli asset. Della «galassia» lussemburg­hese della famiglia Garavoglia fanno parte anche altre due entità, Artemisia Management e Aurantium che detengono il residuo 1% di Lagfin.

Le assemblee del 12 luglio scorso delle società coinvolte nella «fusione inversa» hanno dato corso all’operazione approvata dai cda il 28 maggio, in base a cui Jalfin e Ldr, società nate nel 1995, sono state assorbite da Lagfin e «hanno cessato di esistere». L’obiettivo della fusione – spiegano i documenti – «è una ristruttur­azione puramente interna al gruppo che ha il solo scopo di semplifica­re la catena di controllo di Lagfin Sca con la trasmissio­ne dell’intero patrimonio». Post-fusione il capitale di Lagfin è suddiviso tra 24.750 azioni accomandan­ti e 250 azioni accomandat­arie detenute a metà tra Artemisia Management e Aurantium, società create nel novembre 2016 per scissione parziale di Ldr.

Artemisia ha chiuso il 2017 con una perdita di 21.800 euro dopo un rosso di 22.600 euro nell’esercizio precedente e con attività per 101mila euro (da 140.500). Aurantium ha invece registrato una perdita di 16mila euro (dopo -20.600 euro), con un bilancio di 108mila euro (da 140.500). Al 27 dicembre 2017 risale, invece, la creazione di due nuove entità: Jalfin1 e Ldr1, nate per scissione parziale da Jalfin e Ldr rispettiva­mente. A Ldr1 è trasferito un credito nei confronti di Lagfin di 8,6 milioni e quale nuovo associato figura la torinese P. Fiduciaria. Impostazio­ne analoga per Jalfin1, che ha beneficiat­o però del trasferime­nto di un credito verso Lagfin di 11,6 milioni di euro. Netto il «dimagrimen­to» dopo la scissione sia per Jalfin che ha chiuso il 2017 con attività per 145.500 euro da 11,7 milioni e una perdita di 21mila euro, che per Ldr con un patrimonio di 131mila euro da 8,8 milioni e un rosso di esercizio di 25.800 euro.

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