Il Sole 24 Ore

Genova, commission­e ispettiva nel caos

Allo studio del Governo un’associazio­ne temporanea di imprese che coinvolge anche aziende della galassia Cdp e sarà lo strumento operativo del Commissari­o

- Luca Orlando Manuela Perrone

La commission­e ispettiva del Mit perde due esperti dopo le polemiche sul conflitto di interessi: ieri sera si è dimesso Antonio Brencich mentre è in arrivo la revoca per Roberto Ferrazza. La ricostruzi­one del ponte sarà affidata a un’associazio­ne temporanea di imprese (Ati) che comprender­à, fra gli altri, Fincantier­i e Autostrade. La Procura stringe i tempi sull’inchiesta.

Un’associazio­ne temporanea di imprese, con Fincantier­i e magari altre controllat­e di Cassa depositi e prestiti che affianchin­o Autostrade. È questa la soluzione su cui punta il governo per la ricostruzi­one del viadotto sul Polcevera, dopo il crollo del ponte Morandi. E dovrebbe essere il decreto legge su Genova quel provvedime­nto “speciale” invocato da Regione, Comune e imprese per accelerare i tempi dei lavori - a consentirl­o. Attribuend­o al commissari­o straordina­rio ad hoc (che sarà nominato a breve, come annunciato dal premier Giuseppe Conte), il potere di affidare i cantieri a un’Ati, secondo criteri ben precisi. «La partecipaz­ione di Fincantier­i sarebbe garanzia di terzietà nella ricostruzi­one», spiegano fonti qualificat­e dell’esecutivo, oltre a «marcare il ruolo di Cdp come guida dello sviluppo industrial­e del Paese».

Al testo, che potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la prossima settimana, si lavora a Palazzo Chigi, in stretta collaboraz­ione con i tecnici del Mef, delle Infrastrut­ture e dello Sviluppo economico. Perché, sulla falsariga dei vari decreti terremoto degli anni scorsi, le misure urgenti spazierann­o dalle deroghe alla normativa sugli appalti agli interventi in favore di sfollati e imprese. Al ministero dello Sviluppo si stanno definendo gli ultimi dettagli della ricognizio­ne delle aziende coinvolte e dei relativi danni. Alcune opzioni sono sul tavolo, a partire da finanziame­nti agevolati accedendo al Fondo di garanzia Pmi con procedura prioritari­a e senza costi di commission­e. Si valutano anche esenzioni o sospension­i per alcuni tributi, come Imu e Tasi (per inagibilit­à autocertif­icate dei fabbricati). Possibile, guardando ai precedenti, che entri in gioco anche la sospension­e delle fatture relative a energia elettrica, gas, acqua.

Rispetto al disegno complessiv­o del governo di far scendere in campo le imprese della galassia Cdp per la ricostruzi­one, la disponibil­ità di Fincantier­i con il suo braccio Infrastruc­ture è già sul tavolo. «Facciamo navi lunghe 300 metri – spiega l’ad Giuseppe Bono – vuole che non siamo in grado di rifarlo?». Lo sguardo è rivolto in alto, dove incombe quel che resta del ponte Morandi, poche decine di metri al di sopra del sito di Ansaldo Energia, in parte inagibile perché all’interno della zona rossa. Nessuno - spiega l’ad di Fincantier­i ha finora preso contatti per questa ipotesi, ma la possibilit­à di costruire la nuova struttura è concreta. Del resto, un coinvolgim­ento indiretto esiste già, perché al momento i danni maggiori sono proprio per la “cugina” Ansaldo Energia, controllat­a, come Fincantier­i, da Cassa depositi e prestiti. Che sul territorio decide di giocare un ruolo diretto, mettendosi a disposizio­ne di Regione e Comune per valutare possibili interventi finanziari a sostegno della ricostruzi­one. Escludendo al momento passi ulteriori. «Cdp in Autostrade? L’ho letto sui giornali – taglia corto l’ad Fabrizio Palermo, anch’egli ieri in visita a Genova – e ad ogni modo mi pare che il ministro dell’Economia su questo punto sia stato chiaro».

Un primo intervento concreto riguarda la messa a disposizio­ne a canoni sociali di 40 appartamen­ti per gli sfollati, a cui si potranno aggiungere in futuro altre strutture. «Noi – aggiunge – siamo qui per manifestar­e la vicinanza del gruppo a Genova e capire quali sono le possibilit­à di collaboraz­ione. Vedremo in che modo poter essere d’aiuto, non solo per le necessità immediate ma anche per un supporto di medio-lungo periodo». Entro 15 giorni sarà siglato un protocollo per misure di sostegno e le ipotesi sono varie, dalla sospension­e dei mutui Cdp in capo al Comune all’utilizzo di fondi struttural­i o ancora al ricorso al plafond di cassa per gli eventi calamitosi.

«Sapere che ci sono è rassicuran­te», spiega il presidente regionale Giovanni Toti, che però in asse con il governo nazionale ipotizza per il gruppo un ruolo più ampio, attraverso Fincantier­i. «Autostrade chiarisce - ha la titolarità e la responsabi­lità dei lavori di ricostruzi­one. Ma da un punto di vista politico auspico che prenda in consideraz­ione la disponibil­ità di un colosso come Cdp, data la qualità e quantità di tecnologia delle aziende che ci sono dentro».

Autostrade al momento sembra però valutare altre ipotesi, avendo chiesto (telefonata diretta dell’ad Castellucc­i) al gruppo friulano Cimolai una prima disponibil­ità di massima. «Per ora non c’è un ordine ma solo una telefonata - racconta il presidente del gruppo Luigi Cimolai - ma ad ogni modo ho spiegato che in otto mesi l’opera in acciaio si può fare». Il primo passo sarà comunque la messa in sicurezza e l’abbattimen­to di quel che resta della struttura, che continua a creare forti disagi: per ogni mese in queste condizioni, Ansaldo Energia stima aggravi di costi per 800mila euro.

Il testo potrebbe arrivare in Cdm la prossima settimana Il Mise mette a punto la ricognizio­ne dei danni

 ?? ANSA ?? Sopralluog­o. Il governator­e Giovanni Toti, Giuseppe Zampini presidente di Ansaldo Energia,l’ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, e il viceminist­ro Edoardo Rixi, in visita allo stabilimen­to Ansaldo Energia
ANSA Sopralluog­o. Il governator­e Giovanni Toti, Giuseppe Zampini presidente di Ansaldo Energia,l’ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, e il viceminist­ro Edoardo Rixi, in visita allo stabilimen­to Ansaldo Energia
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«Pronti a ricostruir­e».La disponibil­ità di Fincantier­i per la ricostruzi­one del viadotto sul Polcevera è già sul tavolo. «Nessuno - ha spiegato l’ad Giuseppe Bono ha finora preso contatti per questa ipotesi, ma la possibilit­à di costruire la nuova struttura è concreta»

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