È ancora molto lunga la strada contro la discriminazione dei neri
Il 16 luglio 2009 Henry Louis Gates , Jr., cattedratico a Harvard, stava rientrando a casa da un viaggio in Cina quando incontrò difficoltà ad aprire la porta d’entrata e si fece aiutare dal tassista per superarne la resistenza. Un vicino insospettito chiamò la polizia e il sergente James Crowley, sopraggiunto sul posto, arrestò Gates per disturbo della quiete pubblica. Siccome dell’episodio abbiamo solo testimonianze di parte, non sappiamo con certezza che cosa Gates abbia detto a chi gli chiedeva di giustificare la sua presenza in casa propria; certo è che Gates e il suo tassista sono neri e Crowley è bianco. Ed è possibile che un poliziotto bianco abbia trovato strabiliante che un nero potesse risiedere in una delle zone culturalmente più esclusive d’America.
Erano i primi mesi della presidenza Obama, che il 30 luglio successivo invitò Gates e Crowley a bere una birra insieme con lui alla Casa Bianca. Ci furono una civile conversazione e un cordiale chiarimento. Ma qualcosa dovette scattare nella mente di Gates, a fronte di quello che Obama aveva definito un teachable
moment, e una decina d’anni dopo ne vediamo il risultato. Nel 1957 il giornalista Joel Augustus Rogers, che praticamente inventò il campo di ricerca black studies in anni in cui alle università l’argomento non interessava, scrisse un libro intitolato 100
Amazing Facts about the Negro. Gates ha ripreso in mano quel testo, ha corretto alcuni errori, lo ha aggiornato facendo posto a fatti accaduti durante la lunga lotta per i diritti civili e lo ha ripubblicato con lo stesso titolo. Suggerendo che a tutt’oggi molti fatti che riguardano i neri continuano ad apparire strabilianti per i bianchi, e per gli stessi neri.
Alcuni fatti riportati da Gates sono curiosità. Il primo presidente nero in Nord America fu Vicente Guerrero, che governò il Messico dal primo aprile 1829; poco dopo abolì la schiavitù ma la decisione gli costò il posto e, quando tentò di riprenderselo, fu catturato e giustiziato. Il primo ambasciatore nero in Europa fu Chrachanfusus, poi ribattezzato Joâo da Silva, proveniente dal regno del Kongo (nell’odierna Angola) e destinato (nel 1488) al Portogallo; in seguito, il Kongo mandò Antonio Manuel ambasciatore a Roma e un busto del nero Manuel adorna una cappella in Santa Maria Maggiore. Aleksandr Puškin, considerato il padre della letteratura russa, era pronipote di un generale nato in Camerun e divenuto figlioccio dello zar Pietro il Grande. Alessandro de’ Medici, primo duca di Firenze dal 1532 alla sua morte nel 1537, era un mulatto, e tale era il generale napoleonico Thomas Alexandre Dumas, padre di Alessandro Dumas padre e nonno di Alessandro Dumas figlio.
Ma molti dei fatti raccontati da Gates non sono curiosi; hanno enorme portata storica ed è un dovere morale venirne a conoscenza. Tutti dobbiamo sapere che i racconti di schiavi sulle loro condizioni ed esperienze, a lungo snobbati, hanno una dignità letteraria che finalmente è stata loro riconosciuta. Che durante la Prima guerra mondiale due soldati neri che combattevano sul fronte francese furono i primi americani a ricevere la Croix de Guerre. Che Alain Leroy Locke, primo nero a ottenere una borsa di studio Rhodes per frequentare Oxford, divenne il catalizzatore della Harlem Renaissance con la sua antologia The New Negro: An Interpretation. In che senso fatti del genere possono essere considerati amazing?
La risposta è semplice quanto sconfortante, e ci riporta all’arresto di Gates. È tuttora strabiliante per molti, inclusi molti tutori dell’ordine, che un afroamericano possa avere una prestigiosa cattedra universitaria e, quel che più conta, su tale sorpresa e sconcerto si fondano atteggiamenti e comportamenti discriminatori e repressivi. Per fare qualche esempio: il 12 aprile scorso impiegati di uno Starbucks a Filadelfia chiamarono la polizia perché due neri volevano usare il bagno senza aver ordinato nulla (stavano aspettando un amico prima di ordinare); qualche giorno dopo un altro impiegato di una palestra in New Jersey chiamò la polizia perché sospettava che due neri lì presenti non avessero pagato (non era vero). All’inizio di giugno uno studente di Yale chiamò la polizia perché un dottorando nero stava riposando in uno spazio comune. (Tutti questi solleciti personaggi erano bianchi.) Strabiliante, no, che i neri non stiano scroccando illegittimi favori dal sistema? Che addirittura prendano un dottorato a Yale!
Sono faccende americane, naturalmente. Noi italiani brava gente trattiamo i neri in modo molto più rispettoso e accogliente, e non ci stupiamo delle loro qualità. O no? Anni fa un amico e io eravamo in un ristorante a Genova e l’amico volle scommettere che il cameriere (nero) che gestiva il nostro tavolo parlasse più lingue di entrambi. Glielo chiese, dunque, e lui rispose (in perfetto italiano): parlava dieci lingue, cinque europee e cinque africane. Quanti di noi non troverebbero la cosa amazing? 100 AMAZING FACTS ABOUT THE NEGRO
Henry Louis Gates, Jr. New York, Pantheon Books, pagg. xii+476, $ 40