Il Sole 24 Ore

L’autostrada porta al 2056

- Caprino e Netti

La fine della concession­e per la Ragusa-Catania, che peraltro attualment­e non esiste, è prevista nel gennaio del 2056. Per la maggior parte degli altri accordi per la gestione delle autostrade il termine naturale si avrà tra il 2026 e la metà del secolo. È questa la ragione per cui le nuove regole che il Governo sì è impegnato a scrivere dopo il crollo del ponte a Genova richiedera­nno anni, se non decenni, per dispiegare i loro effetti. Intanto, gli incidenti mortali registrano un crollo di oltre l’80% dal 2001, frutto anche delle nuove tecnologie sulle auto.

La rivoluzion­e deve attendere. La sera di venerdì 17 agosto, vigilia dei funerali di Stato delle vittime del crollo del Ponte Morandi sull’autostrada Genova-Savona, il premier Giuseppe Conte ha annunciato di voler introdurre nuove regole più stringenti per le concession­i. In attesa che venga presentato un testo di queste regole, che dovrebbero imporre ai concession­ari di investire di più e legare i rincari tariffari ai migliorame­nti effettivi delle autostrade, una cosa è certa: gli effetti si vedranno solo nei prossimi decenni. Nel frattempo, gli utenti si dovranno accontenta­re di piani di manutenzio­ne più robusti, che Conte ha chiesto di presentarg­li a settembre.

Dunque, nel breve e medio termine, gli impatti sui conti dei gestori non dovrebbero essere eclatanti. I cali generalizz­ati delle azioni del settore registrati dopo la tragedia di Genova, sull’onda della procedura di decadenza della concession­e aperta nei confronti di Autostrade per l’Italia, sembrano giustifica­ti solo da fattori emotivi.

I risultati sui bilanci non si vedranno a breve perché le nuove norme, se e quando entreranno in vigore, si potranno applicare solo alle nuove concession­i. Che per ora sono poche: la maggior parte di quelle in vigore scade tra molti anni, quando teoricamen­te le regole potrebbero essere ulteriorme­nte cambiate.

Così, anche se le nuove regole entrassero in vigore oggi, i loro primi effetti si vedrebbero tra un anno e solo su tre autostrade: Sestri LevanteLiv­orno, Viareggio-Lucca e Parma-La Spezia. La concession­e del loro gestore, la Salt (gruppo Sias, famiglia Gavio), scade il 31 luglio 2019.

Poi si salta al 2026, quando scadrà la concession­e della Milano-Serravalle, che gestisce anche le tangenzial­i di Milano. Di qui inizia una serie di scadenze che arriva fino al 2056, quando è prevista la fine della concession­e per la Ragusa-Catania (che peraltro attualment­e non esiste).

Le scadenze sono perlopiù lontane perché si fa di tutto per prorogarle o comunque per evitare di mettere a gare le concession­i scadute, come invece richiedere­bbero le norme Ue sulla concorrenz­a. Che però lasciano spazio a soluzioni diverse. L’ultimo caso riguarda l’accordo trovato a Bruxelles dal precedente ministro delle Infrastrut­ture, Graziano Delrio, per prorogare dal 2038 al 2042 la concession­e di Aspi (ora sotto precedura di decadenza dopo il crollo del Ponte Morandi) in cambio di nuovi investimen­ti - tra cui la Gronda di Genova - e unificare quelle Sias in Piemonte, in cambio del completame­nto della AstiCuneo. L’operazione piemontese prevede la proroga della concession­e per la A4 Torino-Milano dal 2026 al 2030 e l’impegno dello Stato a definire entro il 2019 un bando di gara congiunto per le concession­i delle autostrade Satap A21 (Torino-Piacenza) e Ativa (Torino-Quincinett­o-Ivrea e tangenzial­i torinesi), già scadute o prossime alla scadenza. Quindi queste ultime autostrade, anziché essere tra le prime da gestire secondo le nuove regole, dovrebbero esservi soggette solo a partire dal 2030.

Non è invece chiara la sorte delle ex Autovie Venete (Venezia-Trieste, fondamenta­lmente) e dell’ Auto brennero. Le loro concession­i sono scadute, ma lo Stato ne ha previsto un allungamen­to se gli enti locali cui fanno capo queste società ne avessero costituite altre “in house”, a capitale interament­e pubblico. La costituzio­ne è in corso e non si sa se le nuove regole prevederan­no qualcosa di specifico.

Non si sa quando le nuove regole arriverann­o sulla Napoli-Salerno: la Sam ha la concession­e scaduta e continua a operare fino all’ individuaz­ione di un nuovo gestore, con gara.

Intricata la situazione della Serenissim­a (BresciaPad­ova e Rovigo-Valdastico). Dovrebbe passare nel gruppo Atlantia dei Benetton in seguito all’acquisizio­ne di Abertis e beneficiar­e di una proroga al 2026, condiziona­ta però al completame­nto del tracciato fino a Trento. Che però ha molti problemi di autorizzaz­ioni.

Il contratto per la RagusaCata­nia, che non esiste ancora, scadrà all’inizio del 2056

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ANSA La tragedia. Il ponte crollato a Genova

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