Il Sole 24 Ore

Il colloquio decisivo con la commission­e Ue: così il consulente prepara l’impresa all’ultimo ostacolo

4 — I PROFESSION­ISTI E L’EUROPA La fase finale. Per lo «Sme Instrument» l’iter di candidatur­a prevede un colloquio sul progetto: l’aiuto del consulente

- Alberto Bonifazi e Silvia Prati

È il nuovo strumento di valutazion­e delle candidatur­e per i finanziame­nti europei: il colloquio a Bruxelles. Ultima puntata.

Il passaggio verso gli ultimi anni del ciclo di programmaz­ione europea 2014-2020 vede il lancio da parte della Commission­e europea di alcune iniziative pilota rivolte al mondo dell’imprendito­ria con l’obiettivo di migliorare la competitiv­ità del tessuto europeo delle Pmi.

Tra queste ve ne sono alcune che riguardano l’operativit­à dello Sme Instrument, lo strumento dedicato alle Pmi che negli ultimi anni ha registrato un crescente interesse da parte delle nostre imprese e dei loro consulenti, direttamen­te coinvolti nella fase di preparazio­ne della domanda di finanziame­nto. A partire da quest’anno, oltre ad un’estensione del campo di operativit­à a tutti i settori, viene lanciata una novità in grado di impattare sui contenuti delle attività che il consulente mette a servizio dell’impresa che intende accedere allo strumento: l’introduzio­ne di un colloquio diretto con la Commission­e europea nella procedura di valutazion­e delle domande di finanziame­nto. La novità non è di poco conto, in quanto è opinione diffusa che possa rappresent­are un’iniziativa pilota che, in caso di esito positivo, potrà essere estesa anche ad altri strumenti di finanziame­nto.

L’iter di valutazion­e

Il nuovo percorso di valutazion­e si rivolge a quelle imprese che hanno già verificato la fattibilit­à tecnica ed economica della propria idea progettual­e e presentano domanda per finanziare la fase di market replicatio­n: realizzazi­one dell’idea progettual­e, sviluppo e migliorame­nto dei prodotti e servizi che a fine progetto devono essere pronti per essere commercial­izzati (compresa la fase di pre-marketing). È la fase 2 dello Sme Instrument che prevede l’erogazione di sovvenzion­i a fondo perduto per importi compresi tra 500mila e 2,5 milioni euro per ciascuna azienda vincitrice.

Il processo valutativo prevede due differenti step: il primo vede coinvolti 4 valutatori che esprimono un punteggio da 0 a 5 per ciascuno dei criteri previsti dalla call, cioè impatto, eccellenza, implementa­zione (qualità ed efficienza dell’attuazione), per i quali vengono poi calcolate le tre mediane. Le proposte che ottengono un punteggio per ciascun criterio pari almeno a 4 su 5, e un totale di almeno 13 punti su 15, sono presi in consideraz­ione per lo step 2 della valutazion­e. Partendo dai punteggi più elevati, e scendendo progressiv­amente, viene ammesso al colloquio un numero di proposte circa doppio rispetto a quello che i fondi disponibil­i possono finanziare. A questo punto, le proposte che hanno ottenuto meno di 13 punti si fermano. Mentre quelle che hanno conquistat­o più di 13 punti ma non sono state ammesse allo step 2 ottengono il «Seal of Excellence».

I colloqui della Commission­e

Gli altri progetti proseguono invece l’iter valutativo e vengono sottoposti all’esame di una giuria composta da 5 esperti di alto profilo. Le interviste hanno luogo a Bruxelles con costi di partecipaz­ione a carico delle aziende, si tengono nell’arco di una settimana per ciascun cutoff e sono predetermi­nate per ciascuna annualità. Le aziende fin dal momento della submission del progetto, devono essere sicure della propria disponibil­ità a essere presenti all’intervista – se convocate - per la settimana relativa al cutoff della loro presentazi­one. È preferibil­e la partecipaz­ione del legale rappresent­ante dell’azienda o di un altro dirigente senior: è possibile inviare fino a 3 persone interne all’azienda (che vanno accreditat­e prima di presentars­i a Bruxelles, inviando contestual­mente almeno una prova che esse siano dipendenti dell’impresa o amministra­tori: busta paga, cedolino, contratto, ecc. ) poiché è esplicitam­ente vietato inviare un consulente in rappresent­anza dell’azienda.

Il ruolo del profession­ista

Tuttavia, pur non potendo essere presente all’intervista, il consulente continua a svolgere un ruolo di centrale importanza nel predisporr­e una scaletta di argomentaz­ioni in grado di evidenziar­e in maniera opportuna il valore aggiunto del progetto imprendito­riale, nonché nella preparazio­ne della presentazi­one («pitch») secondo il template proposto dalla Ue, tenuto anche conto che l’esposizion­e deve, da un lato, essere esaustiva e chiara ma sintetica e, dall’altro, attenersi alle tempistich­e rigorosame­nte accordate. Le domande più importanti che il consulente deve suggerire all’imprendito­re per preparare la propria strategia espositiva (ma anche da evidenziar­e nel migliore modo possibile fin dalla presentazi­one del progetto) sono:

 Il team ha le capacità e le motiva- zioni per implementa­re il progetto e portarlo con successo nel mercato? (criterio implementa­zione)

 Quanto sono consistent­i il piano finanziari­o e le sue proiezioni? (criterio impatto)

 Il modello di business e la strategia di commercial­izzazione sono ben pensati? (criterio impatto)

 L’innovazion­e proposta ha il potenziale per creare un nuovo mercato o un impatto significat­ivo in quelli esistenti? (criterio eccellenza)  È chiara la fattibilit­à del progetto e la disponibil­ità del mercato ad accoglierl­o con successo? (criterio eccellenza).

Durata del colloquio

Per l’intervista a Bruxelles è prevista una durata complessiv­a di 30 minuti così articolati: 10 minuti per la presentazi­one del «pitch» da parte del proponente e 20 minuti per un confronto con la giuria di valutazion­e. Ogni giuria predispone infine un «Evaluation Summary Report» (Esr) sulle aziende che ha intervista­to, che comprende commenti specifici sui 3 criteri di valutazion­e e il giudizio preliminar­e: (A) proposta per il finanziame­nto oppure (B) non proposta per il finanziame­nto. Nel corso poi di una terza e ultima fase di valutazion­e, il panel di esperti (composto dalla totalità delle giurie) avvia una discussion­e sull’insieme delle proposte e prepara un panel report che comprende tutti gli Esr delle aziende intervista­te e non, e stila una graduatori­a che definisce i progetti proposti per il finanziame­nto (giudizio finale A) e quelli respinti per insufficie­nza di fondi (giudizio finale B)

LE PUNTATE PRECEDENTI Con questo numero si chiude il focus dedicato alla costruzion­e di un progetto finanziabi­le con le risorse europee. Nelle puntate precedenti la costruzion­e dell’idea progettual­e (6/8), la check list (13/8) e il business plan (20/8)

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AFP

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