Il colloquio decisivo con la commissione Ue: così il consulente prepara l’impresa all’ultimo ostacolo
4 — I PROFESSIONISTI E L’EUROPA La fase finale. Per lo «Sme Instrument» l’iter di candidatura prevede un colloquio sul progetto: l’aiuto del consulente
È il nuovo strumento di valutazione delle candidature per i finanziamenti europei: il colloquio a Bruxelles. Ultima puntata.
Il passaggio verso gli ultimi anni del ciclo di programmazione europea 2014-2020 vede il lancio da parte della Commissione europea di alcune iniziative pilota rivolte al mondo dell’imprenditoria con l’obiettivo di migliorare la competitività del tessuto europeo delle Pmi.
Tra queste ve ne sono alcune che riguardano l’operatività dello Sme Instrument, lo strumento dedicato alle Pmi che negli ultimi anni ha registrato un crescente interesse da parte delle nostre imprese e dei loro consulenti, direttamente coinvolti nella fase di preparazione della domanda di finanziamento. A partire da quest’anno, oltre ad un’estensione del campo di operatività a tutti i settori, viene lanciata una novità in grado di impattare sui contenuti delle attività che il consulente mette a servizio dell’impresa che intende accedere allo strumento: l’introduzione di un colloquio diretto con la Commissione europea nella procedura di valutazione delle domande di finanziamento. La novità non è di poco conto, in quanto è opinione diffusa che possa rappresentare un’iniziativa pilota che, in caso di esito positivo, potrà essere estesa anche ad altri strumenti di finanziamento.
L’iter di valutazione
Il nuovo percorso di valutazione si rivolge a quelle imprese che hanno già verificato la fattibilità tecnica ed economica della propria idea progettuale e presentano domanda per finanziare la fase di market replication: realizzazione dell’idea progettuale, sviluppo e miglioramento dei prodotti e servizi che a fine progetto devono essere pronti per essere commercializzati (compresa la fase di pre-marketing). È la fase 2 dello Sme Instrument che prevede l’erogazione di sovvenzioni a fondo perduto per importi compresi tra 500mila e 2,5 milioni euro per ciascuna azienda vincitrice.
Il processo valutativo prevede due differenti step: il primo vede coinvolti 4 valutatori che esprimono un punteggio da 0 a 5 per ciascuno dei criteri previsti dalla call, cioè impatto, eccellenza, implementazione (qualità ed efficienza dell’attuazione), per i quali vengono poi calcolate le tre mediane. Le proposte che ottengono un punteggio per ciascun criterio pari almeno a 4 su 5, e un totale di almeno 13 punti su 15, sono presi in considerazione per lo step 2 della valutazione. Partendo dai punteggi più elevati, e scendendo progressivamente, viene ammesso al colloquio un numero di proposte circa doppio rispetto a quello che i fondi disponibili possono finanziare. A questo punto, le proposte che hanno ottenuto meno di 13 punti si fermano. Mentre quelle che hanno conquistato più di 13 punti ma non sono state ammesse allo step 2 ottengono il «Seal of Excellence».
I colloqui della Commissione
Gli altri progetti proseguono invece l’iter valutativo e vengono sottoposti all’esame di una giuria composta da 5 esperti di alto profilo. Le interviste hanno luogo a Bruxelles con costi di partecipazione a carico delle aziende, si tengono nell’arco di una settimana per ciascun cutoff e sono predeterminate per ciascuna annualità. Le aziende fin dal momento della submission del progetto, devono essere sicure della propria disponibilità a essere presenti all’intervista – se convocate - per la settimana relativa al cutoff della loro presentazione. È preferibile la partecipazione del legale rappresentante dell’azienda o di un altro dirigente senior: è possibile inviare fino a 3 persone interne all’azienda (che vanno accreditate prima di presentarsi a Bruxelles, inviando contestualmente almeno una prova che esse siano dipendenti dell’impresa o amministratori: busta paga, cedolino, contratto, ecc. ) poiché è esplicitamente vietato inviare un consulente in rappresentanza dell’azienda.
Il ruolo del professionista
Tuttavia, pur non potendo essere presente all’intervista, il consulente continua a svolgere un ruolo di centrale importanza nel predisporre una scaletta di argomentazioni in grado di evidenziare in maniera opportuna il valore aggiunto del progetto imprenditoriale, nonché nella preparazione della presentazione («pitch») secondo il template proposto dalla Ue, tenuto anche conto che l’esposizione deve, da un lato, essere esaustiva e chiara ma sintetica e, dall’altro, attenersi alle tempistiche rigorosamente accordate. Le domande più importanti che il consulente deve suggerire all’imprenditore per preparare la propria strategia espositiva (ma anche da evidenziare nel migliore modo possibile fin dalla presentazione del progetto) sono:
Il team ha le capacità e le motiva- zioni per implementare il progetto e portarlo con successo nel mercato? (criterio implementazione)
Quanto sono consistenti il piano finanziario e le sue proiezioni? (criterio impatto)
Il modello di business e la strategia di commercializzazione sono ben pensati? (criterio impatto)
L’innovazione proposta ha il potenziale per creare un nuovo mercato o un impatto significativo in quelli esistenti? (criterio eccellenza) È chiara la fattibilità del progetto e la disponibilità del mercato ad accoglierlo con successo? (criterio eccellenza).
Durata del colloquio
Per l’intervista a Bruxelles è prevista una durata complessiva di 30 minuti così articolati: 10 minuti per la presentazione del «pitch» da parte del proponente e 20 minuti per un confronto con la giuria di valutazione. Ogni giuria predispone infine un «Evaluation Summary Report» (Esr) sulle aziende che ha intervistato, che comprende commenti specifici sui 3 criteri di valutazione e il giudizio preliminare: (A) proposta per il finanziamento oppure (B) non proposta per il finanziamento. Nel corso poi di una terza e ultima fase di valutazione, il panel di esperti (composto dalla totalità delle giurie) avvia una discussione sull’insieme delle proposte e prepara un panel report che comprende tutti gli Esr delle aziende intervistate e non, e stila una graduatoria che definisce i progetti proposti per il finanziamento (giudizio finale A) e quelli respinti per insufficienza di fondi (giudizio finale B)
LE PUNTATE PRECEDENTI Con questo numero si chiude il focus dedicato alla costruzione di un progetto finanziabile con le risorse europee. Nelle puntate precedenti la costruzione dell’idea progettuale (6/8), la check list (13/8) e il business plan (20/8)