Nell’equo processo i tempi concessi ai legali
Il difensore di un imputato deve avere la possibilità di svolgere la sua funzione in modo effettivo e avere il tempo necessario per studiare il fascicolo processuale.
Di conseguenza, per assicurare il diritto ad un equo processo, se il legale, a causa del ritiro all’autorizzazione alla difesa, viene reimmesso nella funzione solo il giorno prima dell’udienza, deve essere previsto un rinvio per garantire parità delle armi e una difesa effettiva.
Lo ha chiarito la Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo) con la sentenza del 26 luglio (ricorso n.35778/11), con la quale Strasburgo ha condannato la Germania (ma il principio è applicabile anche in altri casi) per violazione dell’articolo 6 che assicura agli imputati l’equo processo e il diritto di difesa. Quest’ultimo include il diritto per l’avvocato difensore ad avere il tempo necessario per la preparazione del processo e ad ottenere la documentazione processuale.
Per la Corte, inoltre, un imputato che si trasferisce in un altro Stato deve ricevere la notizia del rinvio dell’udienza attraverso la notifica diretta e non per pubblico avviso, anche se ciò è previsto dall’ordinamento nazionale. Le autorità interne, inoltre, devono dimostrare di aver provato a comunicare con l’interessato.