Parigi con Berlino: più indipendenza dagli Usa
Il ministro Le Maire rilancia sistemi di pagamento per aggirare le sanzioni all’Iran
La Francia vuole sganciare l’’Europa dai “nuovi” Stati Uniti di Donald Trump. Con l’aiuto della Germania. L’idea annunciata ieri da Emmanuel Macron di rafforzare la difesa e la sicurezza comune allargando la cooperazione - se possibile, dopo la crisi ucraina - alla Russia è forse ancora un progetto di lungo periodo; ma il piano di aggirare le sanzioni extraterritoriali americane sembra invece essere già molto concreto.
Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha infatti confermato ieri che Berlino e Parigi stanno studiando insieme il modo di aggirare le sanzioni Usa contro paesi come l’Iran, dove i due paesi hanno interessi importanti: multinazionali come Daimler e Total hanno infatti fermato o rallentato gli investimenti nel paese asiatico. Le pressioni per recuperare autonomia in campo economico sono quindi molto forti. «Con la Germania - ha detto Le Maire - siamo determinati a lavorare su uno strumento di finanziamento indipendente, europeo o franco-tedesco, che ci eviti di essere vittime collaterali delle sanzioni extraterritoriali Usa». «Voglio che l’Europa sia un continente sovrano - ha aggiunto - non un vassallo. E questo significa avere strumenti finanziari indipendenti che non esistono oggi».
Usare la Banca europea degli investimenti (Bei), che è attiva anche negli Usa, sarebbe «molto complicato», ha detto Le Maire. I governi di Parigi e Berlino hanno quindi chiesto consulenza alle rispettive banche centrali. Le parole di Le Maire hanno trovato immediata eco in quelle del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, che sta valutando come tenere aperti i canali di pagamento internazionale verso l’Iran: l’idea, già espressa in passato, è di rendere i sistemi di pagamento come Swift più indipendenti dagli Usa. «Dobbiamo reagire e rafforzare l’autonomia e la sovranità europe nella politica economica finanziaria e commerciale», ha detto Maas.
In questo contesto, il presidente francese Emmanuel Macron ha esteso la discussione ai temi della sicurezza e della difesa. La Francia, - ha detto agli ambasciatori di Francia riuniti a Parigi - intende varare «nei prossimi mesi» un progetto di rafforzamento della sicurezza in Europa: gli europei, ha spiegato, «non possono più far affidamento esclusivamente sugli Stati Uniti».
L’idea di Macron è quella di cogliere le opportunità offerta dai nuovi equilibri geopolitici, un tema che più volte la Francia ha sollevato, anche negli anni più recenti, e che ora sembra diventare maturo. «Dobbiamo trarre tutte le conseguenze della fine della guerra fredda», ha detto il presidente. «Sta a noi - ha aggiunto prenderci le nostre responsabilità e garantire la sicurezza e la sovranità europea».
È un’Europa molto ampia quella immaginata da Macron. L’inevitabile asse Parigi-Berlino - i due paesi hanno da tempo i più ampi accordi di collaborazione militare in Europa - potrebbe allora prolungarsi fino a Mosca (un’idea, peraltro, a lungo coltivata dalla destra anche radicale francese). La riflessione sui temi della sicurezza, ha quindi detto il presidente, dovrà coinvolgere «tutti i partner dell’Europa, fra cui la Russia».
Mosca dovrà fare la sua parte, però. Precondizione per un’estensione alla Russia dei colloqui sarà il conseguimento di «progressi sostanziali verso la soluzione della crisi ucraina e il rispetto del quadro Osce».