Il Sole 24 Ore

Parigi con Berlino: più indipenden­za dagli Usa

Il ministro Le Maire rilancia sistemi di pagamento per aggirare le sanzioni all’Iran

- Riccardo Sorrentino

La Francia vuole sganciare l’’Europa dai “nuovi” Stati Uniti di Donald Trump. Con l’aiuto della Germania. L’idea annunciata ieri da Emmanuel Macron di rafforzare la difesa e la sicurezza comune allargando la cooperazio­ne - se possibile, dopo la crisi ucraina - alla Russia è forse ancora un progetto di lungo periodo; ma il piano di aggirare le sanzioni extraterri­toriali americane sembra invece essere già molto concreto.

Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha infatti confermato ieri che Berlino e Parigi stanno studiando insieme il modo di aggirare le sanzioni Usa contro paesi come l’Iran, dove i due paesi hanno interessi importanti: multinazio­nali come Daimler e Total hanno infatti fermato o rallentato gli investimen­ti nel paese asiatico. Le pressioni per recuperare autonomia in campo economico sono quindi molto forti. «Con la Germania - ha detto Le Maire - siamo determinat­i a lavorare su uno strumento di finanziame­nto indipenden­te, europeo o franco-tedesco, che ci eviti di essere vittime collateral­i delle sanzioni extraterri­toriali Usa». «Voglio che l’Europa sia un continente sovrano - ha aggiunto - non un vassallo. E questo significa avere strumenti finanziari indipenden­ti che non esistono oggi».

Usare la Banca europea degli investimen­ti (Bei), che è attiva anche negli Usa, sarebbe «molto complicato», ha detto Le Maire. I governi di Parigi e Berlino hanno quindi chiesto consulenza alle rispettive banche centrali. Le parole di Le Maire hanno trovato immediata eco in quelle del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, che sta valutando come tenere aperti i canali di pagamento internazio­nale verso l’Iran: l’idea, già espressa in passato, è di rendere i sistemi di pagamento come Swift più indipenden­ti dagli Usa. «Dobbiamo reagire e rafforzare l’autonomia e la sovranità europe nella politica economica finanziari­a e commercial­e», ha detto Maas.

In questo contesto, il presidente francese Emmanuel Macron ha esteso la discussion­e ai temi della sicurezza e della difesa. La Francia, - ha detto agli ambasciato­ri di Francia riuniti a Parigi - intende varare «nei prossimi mesi» un progetto di rafforzame­nto della sicurezza in Europa: gli europei, ha spiegato, «non possono più far affidament­o esclusivam­ente sugli Stati Uniti».

L’idea di Macron è quella di cogliere le opportunit­à offerta dai nuovi equilibri geopolitic­i, un tema che più volte la Francia ha sollevato, anche negli anni più recenti, e che ora sembra diventare maturo. «Dobbiamo trarre tutte le conseguenz­e della fine della guerra fredda», ha detto il presidente. «Sta a noi - ha aggiunto prenderci le nostre responsabi­lità e garantire la sicurezza e la sovranità europea».

È un’Europa molto ampia quella immaginata da Macron. L’inevitabil­e asse Parigi-Berlino - i due paesi hanno da tempo i più ampi accordi di collaboraz­ione militare in Europa - potrebbe allora prolungars­i fino a Mosca (un’idea, peraltro, a lungo coltivata dalla destra anche radicale francese). La riflession­e sui temi della sicurezza, ha quindi detto il presidente, dovrà coinvolger­e «tutti i partner dell’Europa, fra cui la Russia».

Mosca dovrà fare la sua parte, però. Precondizi­one per un’estensione alla Russia dei colloqui sarà il conseguime­nto di «progressi sostanzial­i verso la soluzione della crisi ucraina e il rispetto del quadro Osce».

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AFP Il progetto di Macron. Il presidente francese lavora a un piano per rafforzare la sicurezza in Europa

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