Così la Mifid II asciuga la liquidità
L’obbligo di trading su piattaforme elettroniche ha ridotto gli scambi
L’operazione trasparenza, anche se non ancora conclusa, ha già prodotto alcuni effetti. Per esempio quest’anno, sul comparto obbligazionario, si è assistito a un rilevante spostamento degli scambi dal canale telefonico a quello elettronico. I volumi negoziati sulle principali piattaforme di trading in Europa sono già cresciuti del 30% circa dal gennaio scorso, quando la direttiva Mifid II è entrata in vigore.
E ulteriori cambiamenti alla struttura dei mercati possono ancora avvenire a breve, con la partenza – con il mese di settembre – del regime obbligatorio di «Internalizzazione Sistematica»; il solo fatto che si attendesse questo obbligo, ha infatti nei mesi scorsi già cambiato “geneticamente” il mercato obbligazionario europeo.
«Uno degli obiettivi della direttiva Mifid II è incrementare la trasparenza degli scambi e migliorare il monitoraggio da parte delle autorità competenti, spingendo quindi gli operatori a utilizzare, per l’esecuzione degli ordini, le piattaforme elettroniche», spiega Gherardo Lenti Capoduri, responsabile di Market Hub - piattaforma elettronica multiasset di brokeraggio ed esecuzione di Banca IMI.
Questa rivoluzione ha vari aspetti positivi, ma potrebbe riservare anche alcuni effetti boomerang. L’aspetto positivo è l’aumento della trasparenza su uno dei comparti (quello obbligazionario) più opachi che ci sia. Aumenta anche il flusso negoziato attraverso le piattaforme elettroniche in tutta Europa, modalità di esecuzione che vede l’Italia già protagonista da anni. «Stiamo assistendo a uno shift della liquidità dall’attività overthe-counter a quella su canale elettronico», sottolinea Gherardo Lenti Capoduri. E Market Hub, grazie alla sua logica di Best Execution multimercato e multi-asset, sta beneficiando di questa rivoluzione, avvenuta proprio nel decimo anniversario dalla sua partenza.
E proprio la maggiore trasparenza, se non correttamente calibrata, potrebbe tradursi anche nel principale effetto negativo, ovvero un’ulteriore riduzione della liquidità sul mercato secondario delle obbligazioni. Già alcune regole prudenziali partorite negli ultimi anni nel settore bancario hanno avuto l’effetto boomerang di creare un effetto di illiquidità sui mercati. In agosto Esma ha pubblicato la lista aggiornata di strumenti obbligazionari liquidi che in Europa, includendo anche i titoli di Stato, comprende solo 466 strumenti. La trasparenza pre-trade riguarda solo gli strumenti liquidi, ma questa maggiore trasparenza potrebbe sortire l’effetto proprio di ridurne la liquidità stessa. La maggiore trasparenza obbliga infatti gli operatori di mercato a pubblicare le proprie quote. Quest’obbligo potrebbe creare, come effetto, l’allargamento dello spread denaro/lettera. Dunque portare a una riduzione della liquidità degli scambi.